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Questo articolo è stato pubblicato il 10 maggio 2014 alle ore 19:06.
L'ultima modifica è del 10 maggio 2014 alle ore 19:27.

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(LaPresse)(LaPresse)

Sono circa trecentomila, secondo le stime della Radio Vaticana, le persone che in piazza San Pietro e dintorni assistono all'incontro di papa Francesco con la scuola italiana, organizzato dalla Cei. Un incontro che si articola tra canti, letture di brani di autori tra cui Don Milani e Daniel Pennac, racconti di esperienze personali e ricordi di scuola. Tra i partecipanti, il presidente dei vescovi italiani, Angelo Bagnasco e il ministro della Istruzione Stefania Giannini.

Il pontefice con la sua papamobile ha percorso via della Conciliazione abbracciando i bambini e baciandoli. E quando un bimbo si è avvicinato alla sua jeep, Bergoglio gli ha regalato la papalina tra i flash e gli applausi dei pellegrini. Ai giovani il papa ha detto: «Amo la scuola perché ci educa al vero, al bene e al bello. L'educazione non può essere neutra». Poi ha aggiunto: «È sempre più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca».

Nonostante il piano traffico messo in campo dal Comune di Roma per facilitare l'afflusso dei pellegrini al Vaticano, dalle prime ore del pomeriggio nella zona attorno a piazza San Pietro la circolazione è rimasta bloccata.Durante la giornata sono state messe a disposizione dalla Protezione civile 800 mila bottigliette d'acqua. A partire dalle 17,30 è iniziata la fase di deflusso. Tutte le operazioni sono presidiate da 430 uomini e donne della Protezione civile capitolina e dagli oltre cento agenti della polizia locale di Roma Capitale.

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