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Questo articolo è stato pubblicato il 12 maggio 2014 alle ore 16:36.
L'ultima modifica è del 12 maggio 2014 alle ore 22:19.

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«Ad oggi non c'è stata alcuna indicazione dalla Procura di fermare o rivedere alcune delle gare già assegnate. La Procura ci sta dicendo di andare avanti». Parola del commissario all'Expo di Milano, Giuseppe Sala, sull'inchiesta avviata circa gli appalti per l'Expo Universale di Milano. Sala è intervenuto nel corso dell'audizione convocata dalla Commissione parlamentare di inchiesta antimafia, dove chiarisce che gli ultimi fatti dell'Expo «sono estranei al filone di inchiesta sulla sanità lombarda».

Con il Governo che monitora da vicino il corso dei lavori. «Domani avremo la visita del Presidente del Consiglio e dovremo provvedere anche a una nuova struttura del cantiere, in sostituzione dell'ingegner Paris». Il manager di Expo2015, direttore generale della divisione Construction and dismantling e responsabile dell'Ufficio contratti di Expo2015, arrestato nell'ambito dell'inchiesta che tocca anche alcuni appalti relativi alla manifestazione.

Nel corso dell'audizione Giuseppe Sala ha precisato: «non voglio sfuggire alle mie responsabilità ma non è mai stato a noi decidere chi doveva fare vigilanza. Ora va bene l'arrivo di Cantone». Incalzato poi dalle domande della presidente della commissione Rosy Bindi , ha replicato: «lei pensa che io sia in grado di dire a un'azienda 'tu non partecipì? Io non sono nelle condizioni di non far partecipare un'azienda che non è inibita».

Riguardo al ruolo di Paris ha aggiunto: «Non ho sostituito Paris quando sono stato nominato, è vero. Gli ho dato fiducia ma non é assolutamente vero che fosse il mio vice».

«Angelo Paris faceva parte del comitato di candidatura e aveva lavorato al progetto prima dell'assegnazione dell'Expo» ha aggiunto Sala spiegando perché non aveva avuto motivi di sospettare di quello che poi sarebbe diventato il direttore generale di Construction della manifestazione, prima di finire indagato nell'inchiesta su presunte irregolarità negli appalti. «Tra i motivi che mi avevano fatto credere che fosse adatto all'incarico - confessa Sala - anche il fatto che avesse svolto un ruolo tecnico molto importante nella organizzazione delle Olimpiadi di Torino 2006, ovvero che fosse una persona esperta nella gestione di grandi eventi». E sulla sostituzione del manager arrestato: «non ho sostituito Paris, ma abbiamo un nome. Ne parleremo martedì quando verrà il premier Matteo Renzi».

«A testa alta posso dire di non aver mai assunto nessuno che mi sia stato raccomandato politicamente» ha continuato il commissario di Expo2015: «Di Paris non ho sospettato che potesse tenere un certo tipo di atteggiamento». Al deputato M5S, Riccardo Nuti, che gli chiede di eventuali pressioni da parte del presidente della regione Lombardi Roberto Maroni, Sala ha replicato: «è difficile che una persona come me riceva pressioni direttamente».

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