Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 12 maggio 2014 alle ore 17:33.
L'ultima modifica è del 12 maggio 2014 alle ore 21:25.

My24

La data cerchiata in rosso è meta giugno quando, se tutto procederà come da programma, Fincantieri dovrebbe sbarcare in Borsa. E, con molta probabilità, nei primi giorni dello stesso mese, partirà il road show per presentare l'operazione agli investitori istituzionali. L'interesse per la quotazione del gruppo guidato da Giuseppe Bono non manca come hanno potuto verificare in queste settimane le banche che stanno seguendo l'Ipo (Banca Imi UniCredit, Credit Suisse, Morgan Stanley e Jp Morgan nel ruolo di global coordinator) e che hanno predisposto la documentazione appena depositata alla Consob.

La prossima sfida: la quotazione
La commissione ha teoricamente 70 giorni di tempo da quando dichiara completa la domanda per una risposta, ma tutto lascia presagire che, visto il serrato confronto avviato dal gruppo in fase di pre-istruttoria, il verdetto dovrebbe arrivare molto prima. Il debutto a Piazza Affari, dunque, ha suscitato grandi attese e, nei mesi scorsi, molti si sono esercitati nel cercare di fissarne il valore in vista della quotazione. Operazione nient'affatto semplice visto che la Fincantieri è cresciuta negli ultimi anni, ma soprattutto ha ampliato parecchio il suo perimento aprendosi la strada in nuovi settori (come l'offshore) e consolidando la presenza in quelli tradizionali. L'ultimo studio, targato Bocconi, aveva fissato l'asticella a 1,2 miliardi, ma il valore dipenderà anche dal prezzo che si spunterà sul mercato.

Il bilancio 2013 e i numeri del portafoglio ordini
Il bilancio 2013 è stato chiuso con ricavi in crescita a 3,8 miliardi (contro i 2,385 miliardi del 2012), un Ebitda a 298 milioni (contro 138 milioni) e un utile passato a 85 milioni a fronte dei 15 del 2012, con un portafoglio ordini di 12,9 miliardi e con un serrato calendario di consegne, a cominciare dal cruise. L'ultima è la Regal Princess per il brand Princess Cruises di Carnival che il numero uno Bono ha presentato domenica, davanti al premier Matteo Renzi, nello stabilimento di Monfalcone. Al netto di questo gigante del mare, ci sono altre 11 navi che Fincantieri consegnerà da qui al 2016, tra le quali, a stretto giro, c'è Costa Diadema (fine ottobre 2014), poi, entro la metà del 2015, Viking Star , Britannia (P&O), una quarta nave per la Compagnie du Ponant (Fincantieri ne ha già fatte 3 uguali), ancora da cominciare ma che dovrebbe essere consegnata per primavera 2015, solo per citarne alcune.

La diversificazione del business
Anche negli altri business, lo sforzo non è da poco. Il gruppo sarà impegnato nei prossimi mesi nel programma Fremm(Fregata Europea Multi Missione, la più importante iniziativa attivata tra le industrie europee nella difesa navale) che ad oggi prevede 8 navi finanziate: 3 sono state già consegnate, 3 sono attualmente in costruzione e 2 da cominciare. E, a strettissimo giro, Fincantieri dovrebbe ultimare, come ha ricordato lo stesso Bono durante la cerimonia di consegna della Regal Princess, un mega yacht nel cantiere ligure di Muggiano, che sarà tra i più grandi al mondo e che conferma la capacità del gruppo di consolidarsi in un mercato esclusivo come quello degli yacht di dimensioni superiori ai 70 metri. Senza contare la forte presenza in altre aree con una vocazione alla diversificazione che il mercato ha mostrato di apprezzare parecchio. Con l'acquisizione dei norvegesi di Vard, infatti, il gruppo triestino ha messo un piede anche nell'offshore, conquistando un posto tra i primi costruttori navali su scala mondiale. Ma ci sono altri segmenti in cui Fincantieri può contare su numeri significativi: dal cruise con una quota di mercato non inferiore al 25% (e 65 navi da crociera costruite dal 1990 a oggi) al mercantile (25 traghetti progettati e realizzati fino a oggi, molti dei quali destinati alle nuove autostrade del mare), dal refitting (le riparazioni navali) - con svariati accordi, l'ultimo dei quali siglato a dicembre con Msc Crociere per il restyling di 4 unità - alle navi militari, come ricordato, altro fiore all'occhiello per Bono e i suoi (2mila quelle realizzate fino a questo momento per conto della Marina militare italiana e di numerose marine estere) .

Il piano di riorganizzazione aziendale
E il futuro? Nell'orizzonte di Fincantieri c'è l'Ipo. Ma l'azienda è impegnata anche su un altro delicatissimo fronte: il completamento del piano di ristrutturazione, firmato con il governo e i sindacati nel dicembre 2011 per il biennio 2012-2013 e che, lo scorso agosto, visto il raggiungimento in anticipo di alcuni degli obiettivi prefissati, è stato rinnovato di 12 mesi fino al prossimo agosto. A regime l'intesa prevede1700 eccedenze (su un organico in Italia di 7.945 unità a fine giugno scorso) ed è stato raggiunto il 68% delle uscite stabilite senza alcun licenziamento ma attraverso l'applicazione di tutta una serie di istituti su base volontaria (dal prepensionamento alla mobilità infragruppo), come ha ricordato Bono a Monfalcone domenica. Inoltre sono stati sottoscritti accordi, lo ha sottolineato lo stesso ad nei giorni scorsi, finalizzati all'introduzione di elementi di flessibilità nell'organizzazione e negli orari di lavoro, per perseguire recuperi di efficienza e per accrescere il livello di competitività.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi