Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 13 maggio 2014 alle ore 15:04.
L'ultima modifica è del 13 maggio 2014 alle ore 16:38.

My24

Un invito ad andare a votare per le Europee. «Siamo a meno di 15 giorni dalle elezioni europee ed il sentimento che raccolgo nel Paese è proprio questo: scetticismo e cesura nei confronti dell'Europa. Come presidente di Confindustria, da europeista convinto, sento l'obbligo di incentivare il Paese e gli elettori ad andare a votare, indirizzandosi in modo deciso verso chi sostiene l'Europa». Non è un indicazione politica ma un appello a non disertare il voto del 25 maggio quello che arriva dal leader di Confindustria Giorgio Squinzi. Il leader degli industriali è stato ascoltato oggi dalle commissioni Industria e Politiche europee della Camera su due comunicazioni della Commissione europea su rinascita industriale europea e prospettive del mercato interno dei prodotti industriali.

Sogno gli Stati Uniti d'Europa

E subito chiarisce: «La mia non è una indicazione politica ma la ferma volontà di non mettere in discussione il modello di un'Europa unica, forte e soldiale. Personalmente, continuo ad avere il sogno degli Stati Uniti d'Europa» conclude Squinzi che sull'euro ammette: «è sopravvalutato ma uscire vorrebbe dire una riduzione del Pil nell'ordine del 25-30% in due anni. È questo che vogliamo? Io non sono per un impoverimento drastico nel nostro Paese». «In questo momento - ha spiegato - stiamo soffrendo una valutazione dell'euro abbastanza irrealistica. Lo dico da imprenditore, che produce in 33 paesi del mondo, non perchè delocalizzo ma perchè non posso trasportare ciò che produco».

Expo: fatti sconcertanti ma grande opportunità per il Paese

Inevitabile il riferimento ad Expo2015. Per il presidente degli imprenditori italiani «al di là di quello che sta succedendo che é sconcertante (io nella mia fantasia più sfrenata non avrei mai immaginato quello che sta succedendo), é comunque una grande opportunità per il nostro Paese. Io sono milanese, lo é per la mia città, per la mia Regione e per il Paese, quindi crediamoci e andiamo avanti»

Pil crollato ai livelli del '96

Squinzi ha poi ripercorso lo scenario economico italiano dall'inizio della crisi. «Il Pil totale è diminuito del 9,1%, tornando ai valori del 1996» e «le imprese cessate dal 2007 a oggi sono quasi 91mila, al netto di quelle che nel frattempo sono state avviate» sottolinea il presidente di Confindustria. La produzione industriale è scesa di quasi il 24% e, dato che preoccupa maggiormente viale dell'Astronomia, oltre il 15% del potenziale manufaturiero «è andato perduto», con punte che superano il 40% in settori come le costruzioni. Non solo. Le imprese cessate dal 2007 sono oggi quasi 91mila al netto di quelle che nel frattempo sono state avviate. Per non parlare della disoccupazione: quasi 3,8 milioni di posti di lavoro persi in Europa, l'11% dell'occupazione rispetto al 2008 e 2,6 milioni di disoccupati in Italia con un tasso stabile oltre il 12% e più del 40% per i giovani.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi