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Questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2014 alle ore 18:23.
L'ultima modifica è del 14 maggio 2014 alle ore 22:50.

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Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, non ha mai saputo di «pressioni e coartazioni subite dal presidente del Consiglio nei momenti e nei luoghi di recente evocati» a proposito degli eventi che portarono alle dimissioni di Silvio Berlusconi dalla carica di presidente del Consiglio. Gli episodi "rivelati" dall'ex segretario di Stato al Tesoro Geithner e da altri sono relativi «a riunioni, tenutesi nell'autunno del 2011, di consessi europei e internazionali cui il presidente italiano - al pari degli altri capi di Stato non dotati di poteri esecutivi - non aveva titolo a partecipare e non partecipò», si legge in una nota del Colle.

Dimissioni di Berlusconi legate a eventi politico-parlamentari italiani
«Le dimissioni liberamente e responsabilmente rassegnate il 12 novembre 2011 dal presidente Berlusconi, e già preannunciate l'8 novembre, non vennero motivate se non in riferimento, in entrambe le circostanze, a eventi politico-parlamentari italiani», precisa una nota dell'ufficio stampa del Quirinale.

Ricostruzione degli eventi nella cerimonia di auguri al Quirinale del 2011
«Sulle vicende che condussero alle dimissioni dell'onorevole Berlusconi nel novembre del 2011, e dunque alla crisi del governo da lui presieduto e alla nascita del governo Monti, il presidente della Repubblica - ricorda il Quirinale - dopo averne già dato conto via via nel corso degli sviluppi della crisi, fornì un'ampia ed esaustiva ricostruzione e valutazione nel discorso tenuto il 20 dicembre 2011 in occasione della cerimonia di scambio degli auguri con i rappresentanti delle istituzioni e delle forze politiche in Quirinale». In quel discorso, così come nel messaggio televisivo del 31 dicembre, sottolinea ancora il Quirinale, «possono ritrovarsi tutte le motivazioni relative a fatti politici interni e a problemi di fondo del paese come quelli della crisi finanziaria ed economica che l'Italia stava attraversando nel contesto europeo».

Berlusconi: io disgustato, che ci dobbiamo aspettare ancora?
La ricostruzione della vicenda resa nota dal Colle non placa comunque il leader di Forza Italia. Parlando ad una manifestazione del partito organizzata dal commissario Ue Antonio Tajani al Parco dei principi a Roma Silvio Berlusconi sottolinea come i militanti dazzurri non hanno «particolari motivi per essere sereni e tranquilli», ma piuttosto «molti motivi per essere delusi, disgustati e forse qualcuno anche esasperato per questi primi 100 giorni di governo e per quel che é successo ieri con le rivelazioni dell'ex ministro Usa di Obama sul colpo di stato in Italia». Poi rincara la dose: «Credevo che una notizia del genere avrebbe dovuto trovare spazio in prima pagina nei nostri quotidiani. Che ci possiamo aspettare ancora da questo Paese? Da vent'anni siamo qui a combattere per la libertà, abbiamo dovuto sopportare quattro colpi di Stato».

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