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Questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2014 alle ore 21:24.
L'ultima modifica è del 14 maggio 2014 alle ore 21:41.

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Jill Abramson., Foto AfpJill Abramson., Foto Afp

NEW YORK - Il New York Times avrà a sorpresa il primo direttore afroamericano della sua storia, Dean Baquet. Il grande quotidiano statunitense ha annunciato le dimissioni di Jill Abramson, executive editor dal 2011, e la nomina al suo posto del numero due del giornale, il 57enne managing editor Baquet, a coronamento di una carriera che lo ha visto vincere il premio Pulitzer.

Stando alle indiscrezioni riportate dai media americani, Abramson avrebbe avuto scontri sia con l'amministratore delegato Mark Thompson, il quale chiedeva maggior voce in capitolo, che soprattutto con la redazione, della quale avrebbe perso progressivamente la fiducia. Tra giornalisti ed ex giornalisti del Times sono circolate denunce sul suo stile di gestione, definito arrogante e troppo propenso alla critica dei colleghi. Un memorabile litigio era esploso l'anno scorso con lo stesso Baquet, che lei aveva convocato nel suo ufficio e accusato pesantemente di non incitare una copertura sufficientemente vivace. Baquet era uscito sbattendo la porta, un episodio ricostruito dal sito di Politico.

«È un onore ricevere la richiesta di guidare l'unica redazione nel nel Paese che è oggi migliore di quanto non fosse una generazione fa», ha fatto sapere Baquet, originario di New Orleans. Una redazione che «affronta ogni giorno il mondo con stupore e ambizione». In passato è stato anche un giornalista di punta del Los Angeles Times. Dalla direzione di quest'ultimo giornale era uscito nel 2006 dopo essersi rifiutato di effettuare tagli alla redazione. Il Pulitzer lo ha vinto nel 1988 per un'inchiesta sulla corruzione nel consiglio comunale di Chicago.


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