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Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2014 alle ore 16:09.
L'ultima modifica è del 15 maggio 2014 alle ore 19:04.

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Palazzo Chigi, firma dell'accordo su ElectroluxPalazzo Chigi, firma dell'accordo su Electrolux

Il premier Matteo Renzi ha firmato a Palazzo Chigi l'accordo su Electrolux. Presenti il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, dello Sviluppo Federica Guidi, i governatori di Veneto, Friuli VG e Lombardia Zaia, Serracchiani e Maroni, i vertici aziendali ed i rappresentanti sindacali. «Dopo Ansaldo energia e Fincantieri oggi abbiamo firmato l'accordo importantissimo su Electrolux» scrive su twitter il premier, che aggiunge al tweet gli hashtag #nonfinisce qui e #italiariparte.

L'intesa che consente di conservare «tutti i posti di lavoro per tutta la durata del piano: nessun licenziamento e nessun esubero» ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, in conferenza stampa a palazzo Chigi. «Abbiamo chiesto all' azienda un piano serio e credibile di investimenti - ha ribadito Guidi - e l'azienda si é impegnata con un investimento di 150 milioni di euro per tutti e quattro gli stabilimenti del gruppo. Sindacati e azienda hanno dimostrato un grande senso di responsabilità in una trattativa che ha avuto momenti anche drammatici». Guidi ha anche ricordato che «non sono stati toccati i livelli salariali» e ha ringraziato i sindacati «per il contributo significativo» sul fronte dei permessi sindacali

«Abbiamo appena firmato l'accordo per Electrolux e siamo molto felici di questo risultato per il quale ringraziamo azienda e lavoratori» ha commentato il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio. «Crediamo di essere fortemente impegnati, da Lucchini ad Ansldo Energia» passando per il lavoro che si sta facendo «per aiutare a trovare una soluzione per Alitalia e Ilva» a difendere «una industria, una vocazione importantissima per il nostro Paese che ci vede seconda potenza europea. Il Governo vuole continuare a difendere i lavoratori e creare le condizioni perché le imprese restino in Italia». Da questo punto di vista, «il decreto '80 eurò diminuiva il carico per le aziedne e crediamo che anche questo abbia aiutato». Infine Delrio ha ringraziato «le regioni e le istituzioni locali che hanno dato un contributo decisivo per l'accordo».

Soddisfatto per l'esito della trattativa il ministro del Lavoro. «Oggi abbiamo la fortuna che é stato approvato il decreto lavoro, qui é contenuta una norma che prevede il rifinanziamento della decontribuzione dei contratti di solidarietà. Abbiamo la copertura ed é innalzata dal 25 al 30%» ha precisato Giuliano Poletti. «Abbiamo avuto la possibilità di usare strumenti come gli ammortizzatori, affinché possano diventare un aiuto ad un percorso di una nuova solidarietà. Questa é una buona via, perché é la condivisione di un sacrificio che serve per trovare punto di equilibrio. Poletti ha aggiunto che la »decontribuzione si può usare quando c'é un piano industriale serio e una volontà di mantenimento dell'occupazione e ci sono investimenti. È una discussione difficile che poteva prendere diverse strade - ha concluso - ma a smentita dell'idea che ogni ministero tende a occuparsi dei fatti suoi, nel caso specifico palazzo Chigi, il ministero dello Sviluppo e del Lavoro hanno lavorato in armonia insieme».

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