Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 16 maggio 2014 alle ore 06:36.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 15:36.

My24

ROMA - È deludente rispetto alle attese la performance dell'economia italiana, che torna a decrescere nel primo trimestre dell'anno; ma l'economia rallenta anche nel resto dell'Europa dove, con la sola vistosa eccezione della Germania, le speranze di un rafforzamento della ripresa sono andate deluse.
L'Istat ha infatti comunicato ieri che tra gennaio e marzo il prodotto interno lordo italiano è diminuito dello 0,1 per cento rispetto al trimestre precedente e dello 0,5 per cento nei confronti del primo scorcio del 2013. Il dato lievemente negativo di questa prima parte dell'anno viene dopo il +0,1 per cento del quarto trimestre e il -0,1 per cento del terzo trimestre 2013.
Questo significa che il nostro paese, dopo nove trimestri consecutivi di dura recessione, da tre trimestri oscilla intorno alla crescita zero: un livello di attività produttiva che di certo non aiuta a riassorbire una disoccupazione attestata poco al di sotto del 13 per cento e che in valore assoluto è tornato vicino a quello di quattordici anni fa.
Il valore del Pil nel primo trimestre 2014 è infatti di 340.591 milioni di euro e, secondo le serie storiche dell'Istat, per trovare un dato inferiore, pari a 338.362 milioni, bisogna risalire al primo trimestre del 2000.
Quella fornita ieri dall'Istituto di statistica è solo un stima flash e dunque mancano i dettagli dell'attuale quadro congiunturale, ma l'Istat ha comunque spiegato che questo ritorno in territorio negativo del prodotto interno lordo è essenzialmente il risultato di un andamento negativo della produzione dell'industria e di una variazione nulla nel comparto dei servizi, a fronte di un incremento del valore aggiunto in agricoltura.
Le attese della vigilia da parte di molti analisti del settore erano per un incremento dello 0,2 per cento, sulla base di numerose survey qualitative che evidenziavano un atteggiamento moderatamente ottimista da parte di imprese e famiglie; così ieri in molti hanno parlato di sorpresa negativa. E chi ha accolto il dato come una vera e propria secchiata d'acqua gelata è stata la borsa di Milano, che ha chiuso a meno 3,6%, mentre lo spread tra btp e bund è tornato a quota 180 punti base.
Del resto, l'anno non può che profilarsi più difficile ora, visto che secondo i calcoli dell'Istat la variazione di prodotto acquisita per quest'anno, ovvero ciò che si verificherebbe se di qui a dicembre prossimo il Pil fosse pari a zero , è una decrescita dello 0,2 per cento. Questo significa che per centrare l'obiettivo che il governo si è dato per il 2014, ovvero un incremento del Pil dello 0,8 per cento, nei prossimi mesi l'economia italiana deve andare di passo davvero sostenuto.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi