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Questo articolo è stato pubblicato il 17 maggio 2014 alle ore 18:30.
L'ultima modifica è del 17 maggio 2014 alle ore 20:28.
Sara Errani ce l'ha fatta. La 27enne bolognese è la prima azzurra ad arrivare in finale a Roma dal 1950 quando Annelies Ullstein Bossi, di origini austriache ma con passaporto italiano, vinse il torneo. Prima ci era riuscita soltanto Lucia Valerio, più volte finalista e sul gradino più alto del podio nel lontano 1931. Anche Raffaella Reggi sollevò la coppa degli Internazionali d'Italia nel 1985 ma, quell'anno, il femminile si giocava a Taranto e, senza nulla togliere alla giocatrice di Faenza, il seeding non era certo all'altezza delle edizioni romane.
Non solo, la Errani è in finale anche nel doppio: in coppia con Roberta Vinci ha battuto per 6-2 6-1, in 51 minuti, le tedesche Julia Goerges e Anna-Lena Groenefeld. In finale, domani, le due Cichis affronteranno la coppia formata dalla ceca Kveta Peschke e dalla slovena Katarina Srenotnik, che hanno superato per 7-6 6-4 la spagnola Anabel Medina Garriguies e la kazakha Yaroslava Shvedova.
Sara centra, dunque, uno storico doppio traguardo, diventando soprattutto la prima tennista azzurra dell'era Open a raggiungere la finale del singolo al Foro Italico. Un risultato che arriva in una stagione nella quale la Errani non aveva, fin qui, brillato. Nella prima parte del 2014, Sarita, sotto il peso di una pressione difficile da sostenere, non era riuscita a confermare le straordinarie performance degli ultimi anni. Sui campi romani, però, qualcosa è scattato nella giocatrice emiliana.
Certo, domani l'azzurra dovrà tentare un'impresa quasi impossibile contro la campionessa uscente Serena Williams. L'americana, regina pressoché incontrastata del ranking, ha infatti sconfitto una pur motivata Ana Ivanovic. Sostenuta dal pubblico e in forma come non accadeva da tempo, la serba non ha potuto fare di più che strappare un 6/3 nel secondo set. Nella prima e nella terza frazione, la Williams ha fatto, invece, valere un dominio assoluto, chiudendo in entrambi i casi con un secco 6/1. E' difficile immaginare che la Errani possa opporre una grande resistenza all'americana in versione rullo compressore ma sognare, a questo punto, non costa niente.
Arrivata ai quarti di finale senza perdere un set, l'azzurra ha giocato un gran match, sconfiggendo la numero due del mondo Li Na, con la quale aveva perso tutte e sei le sfide fino a quel momento disputate. Certo la cinese, che non stava bene, è apparsa lontana dalla forma migliore ma Sara si è presentata in grande spolvero, in ottime condizioni fisiche e molto carica mentalmente.
A quel punto, tra lei e la finale rimaneva soltanto Jelena Jankovic. Un match difficile, contro una giocatrice di notevole esperienza, abituata a lottare, che occupa l'ottava posizione del ranking ma che è stata anche numero uno del mondo. Contro di lei Sara sapeva di avere delle chance ma sapeva anche di non dover commettere errori. Doveva tenere a bada la tensione e giocare il suo miglior tennis, senza lasciare che la serba prendesse in mano le redini dell'incontro. E proprio questo ha fatto la nostra, disputando una partita praticamente perfetta. Concentrata, precisa, rapidissima, insuperabile in fase difensiva e micidiale quando si trattava di chiudere il punto.
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