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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2014 alle ore 07:41.
L'ultima modifica è del 19 maggio 2014 alle ore 12:59.

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(Epa)(Epa)

Gavriil Sakellaridis, sconosciuto candidato di Syriza, è risultato secondo al primo turno delle elezioni amministrative per la carica di sindaco di Atene, superato dal sindaco uscente Giorgos Kaminis, sostenuto dai socialisti del Pasok e da Dimar, la sinistra democratica di Foutis Kuovelis. Il candidato di Alba dorata Ilias Kasidiaris ha ottenuto il 16% attestandosi al quarto posto dopo il candidato di Nea Dimokratia che non parteciperà al ballottaggio.

Syriza è data in testa anche in tutta la regione dell'Attica,la maggiore del paese, con Rena Dourou. Un risultato sorprendente che rapprenta una forte avvertimento alla fragile coalizione di governo, ad una settimana dalle europee.
Nea Dimokratia vince in nove province delle 13 province. nessun candidato raggiunge il 51% dei voti.

Il successo di Syriza al primo turno delle elezioni amministrative greche pone una pesante ipoteca anche sul prossimo risultato delle elezioni europee del 25 maggio.

Il partito della sinistra radicale greca, guidato da Alexis Tsipras, uno dei cinque candidati alla carica di presidente della Commissione europea, ha saputo cogliere evidentemente l'insofferenza crescente dei greci verso le pesanti politiche di austerità (tagli di salari, pensioni e costi del welfare) volute dalla Troika in rappresentanza dei creditori internazionali che hanno messo sul piatto complessivamente 240 miliardi di euro per salvare la Grecia dalla bancarotta.

Syriza contava solo il 4,6% dei voti, poi alle elezioni del 2012 ha raccolto il 26,8% diventando la seconda forza elettorale del paese e ora, in vista della prossima tornata delle europee, potrebbe diventare il primo partito greco. La formazione della sinistra radicale greca non vuole affatto uscire dall'euro e tornare alla dracma come chiedono invece i seguaci della formazione di estrema destra Alba dorata, ma chiede di operare un ristrutturazione del debito così come avvenne per la Germania del dopoguerra.

Syriza, cioè, propone di ridurre il peso del pagamento degli interessi sul debito pubblico che viaggia al 175% del Pil, attraverso una dilazione nel tempo dei pagamenti, una riduzione degli interessi o una vera e propria cancellazione del debito così da consentire il varo di politiche di sostegno alla crescita dopo sette anni di pesante recessione.

Alexis Tsipras, 39 anni, leader di Syriza, candidato alla Commissione europea, è capolista di una lista Ue sostenuta in Italia da Sel e Rifondazione. Syriza a livello europeo chiede sia la fine dell'austerità sia una svolta politica, con un aumento della domanda per effetto di una politica monetaria espansiva, la redistribuzione del reddito a vantaggio dei ceti medio-bassi e investimenti pubblici per rilanciare sviluppo e domanda interna.

Il secondo presupposto secondo Syriza per un'uscita rapida e definitiva dalla crisi, è il finanziamento di un "New Deal" europeo che abbia come priorità la ricerca, la tecnologia, le infrastrutture e il welfare e che ambisca alla creazione di nuovi posti di lavoro. Insomma una contrapposizione totale rispetto alle politiche economiche del cancelliere tedesco, Angela Merkel ,che nella sua ultima visita ad Atene non a caso, non ha voluto nemmeno incontrarlo, preferendo sostenere il governo Samaras.

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