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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2014 alle ore 12:00.
L'ultima modifica è del 20 maggio 2014 alle ore 14:45.

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L'Italia vive una «fase complessa e cruciale». E sta definendo una serie «di riforme strutturali» che sono «da tempo mature»: queste devono essere «le basi di un futuro degno della nostra storia». Lo ha sottolineato Giorgio Napolitano.

Il presidente della Repubblica è nella Confederazione Elvetica, a Berna. Nel pomeriggio, nella sede dell'ambasciata, incontro con i rappresentanti della comunità italiana. La giornata si concluderà con un pranzo di Stato. Domani il capo dello Stato si trasferirà in treno da Berna a Lugano dove assisterà ad una lectio magistralis del presidente dell'università. Quindi seguirà una colazione offerta dal presidente del Consiglio di stato del Canton Ticino. Il rientro in Italia è previsto in serata.

Troppi populismi in Ue ma noi non deviamo
Nell'incontro con il Consiglio federale svizzero, Napolitano ha ricordato che l'Europa non é ancora uscita dalla crisi, i populismi la attraversano, ma é necessario non deviare dai propri obiettivi forti di politica e di riforme. «L'Europa solo ora inizia a mostrare ancora troppi timidi segnali di ripresa dopo sei anni di crisi economica ed é attraversata da pulsioni e populismi che mettono in discussione struttura ed obiettivi della costruzione comune», ha detto. Ma «l'asprezza del confronto politico, in questo momento dello scontro elettorale» in Italia «non ci farà deviare dalla attenzione necessaria» non solo nei confronti dei paesi vicini dell'Unione europea ma anche verso il cammino delle riforme. Infatti, il nostro Paese «attraversa una fase complessa e cruciale di rinnovato impegno per il rilancio dell'economia e della occupazione, per la definizione delle riforme strutturali, anche in senso costituzionali, da tempo mature». Insomma, «si confronta al suo interno per gettare le basi di un futuro degno della nostra storia e delle nostre potenzialità».

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