Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2014 alle ore 08:05.
L'ultima modifica è del 20 maggio 2014 alle ore 08:14.

My24

Non c'è dubbio che a galvanizzare le donne e a stringerle a fare cerchio attorno a Hillary abbia contribuito il caso Abramson, direttore del New York Times cacciato in malo modo perché....beh, perché donna, dicono i suoi difensori, perché non si è abituati a una donna ruvida al potere... Ken Auletta del New Yorker ha rivelato che uno dei punti dolenti nella relazione con la proprietà riguardava il compenso della Abramson, più basso dei suoi predecessori maschili: «E sappiamo quanto il differenziale di compenso fra uomo e donna bruci sul mercto del lavoro». Ma la colpa della Abramson sarebbe stata quella di aver rivendicato un aumento in linea con i compensi dei suoi predecessori, di aver chiesto l'intervento di un avvocato per negoziare il suo stipendio e di aver dato rilievo di prima pagina a un articolo che raccontava dei problemi che il nuovissmo amministratore delegato New York Times, Mark Thompson aveva avuto quando era alla guida della BBC.

«Sarebbe stata trattata così se queste cose le avesse fatte un uomo?» si è chiesto Auletta. E' chiaro che il Presidente e maggiore azionsta del New York Times, Arthur Sulzberger ha perso la tesa, ha sbagliato a mettersi contro il suo direttoe nel modo in cui l'ha fatto, senza neppure ringraziarla per il lavoro pluridecennale al giornale, anche come capo dell'ufficio di Washington. «E' stata cancellata dalla storia» ha detto ancora Carly Fiorina. Ma il commento piul caustico nei confronti della sua proprietà l'ha fatto David Carr il capo dei media per il gruppo: «Una cosa e' spettegolare contro il tuo direttore nei corridoi e lamentarti per come vanno le cose, un'altra è decapitarla all'improvviso nella pubblica piazza...c'e' stato un errore di modi».

La cosa interessante e' che finora la Abramson non ha parlato. Non ha espresso lamentele ne' attacchi contro i suoi ex capi. Ieri ha parlato alla cerimonia di laurea dell'Università Wake Forest a Winston Salem in Carolina del Nord e 200 giornalisti si erano accreditati per sentirla. Quasi un record. Ma la Abramson ha scelto di volare alto di non scendere in polemiche di bassa lega attaccando le cattive maniere di Sulzberger:«Vi sarete trovati in difficolta' mollati da qualcuno, con una lettera che vi negava l'accesso a una scuola o a un concorso, con il mondo che vi casca addosso – ha detto ai 1800 studenti - Ebbene la cosa piu' importante in quel momento e' non mollare e ricominciare...per il resto da oggi io con voi sono dalla stessa parte della barricata, mi devo trovare un lavoro».

Shopping24

Dai nostri archivi