Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 22 maggio 2014 alle ore 07:33.
In un'intervista a Il Fatto quotidiano il cofondatore del MoVimento Cinque Stelle spiega che «se vinciamo, io e Grillo siamo pronti a fare i ministri». «Dipende dal Movimento, ma perché no? Dovendo scegliere, opterei per l'Innovazione». La frase scatena la polemica. Tanto che in un post scriptum sul blog di Grillo i due leader di M5S chiariscono: «Né il sottoscritto né Beppe Grillo si candidano come ministri come riportato nei titoli di alcuni giornali di oggi. «Le persone iscritte al M5S - aggiungono - decideranno la squadra di governo attraverso la Rete, quando e se verrà dato l'incarico di formare un governo al M5S». Casaleggio e Grillo saranno venerdì a piazza San Giovanni, a Roma, per l'ultima tappa del "Vinciamo noi tour".
Casaleggio: consolidare il 25% delle politiche è già vittoria
Nell'intervista Casaleggio individua quella che è l'asticella del MoVimento per le Europee: un voto in più del Pd per vincere, una valutazione dell'astensionismo e della percentuale raggiunta per valutare un'eventuale sconfitta. «Già oggi gli ultimi sondaggi ci danno intorno alla percentuale delle politiche 2013, cioè 25% - afferma il guru dei Cinque Stelle -. Anche con quella percentuale non potremmo certo dire di aver perso. Altrimenti Berlusconi che dovrebbe dire? Confermare il dato di un anno fa sarebbe un consolidamento importante». Una vittoria del M5s alle europee, però, non è solo propaganda psicologica: «ci credo veramente», confida Casaleggio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA