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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2014 alle ore 11:08.
L'ultima modifica è del 24 maggio 2014 alle ore 17:58.

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AMMAN - Invoca la pace in Medio Oriente. Partendo dalla Siria, dove si consuma da oltre due anni una tragedia umanitaria che ha generato milioni di profughi. Papa Francesco, arrivato oggi in Giordania per il primo giorno del suo viaggio in Terra Santa che lo porterà domani a Betlemme e poi a Gerusalemme, parlando al palazzo reale davanti a re Abdallah, lancia un appello: «Si rende quanto mai necessaria e urgente una soluzione pacifica alla crisi siriana, nonché una giusta soluzione al conflitto israeliano-palestinese. Ringrazio le autorità della Giordania per quello che fanno e incoraggio a continuare ad impegnarsi nella ricerca dell'auspicata durevole pace per tutta la Regione».

Un tema quello della guerra e dei rifugiati, che affronta anche nella visita a Betania, il luogo del battesimo di Gesù, dove incontra un gruppo di profughi e disabili. In Giordania – dati Unhcr-Onu – ci sono 625mila rifugiati, di cui 594mila dalla Siria, 27mila dall'Iraq e poi gruppi da altri paesi, tra cui la Palestina.

Ma la tappa di Amman è anche dedicata all'attenzione alle comunità cristiane, che qui vivono in pace con la maggioranza musulmana. E infatti Papa Francesco, concludendo il suo discorso (pronunciato in italiano) al Palazzo Reale di Amman, ha voluto rivolgere «un saluto carico di affetto alle comunità cristiane che, presenti nel Paese fin dall'età apostolica, offrono il loro contributo per il bene comune della società nella quale sono pienamente inserite. Pur essendo oggi numericamente minoritarie - ha proseguito - esse hanno modo di svolgere una qualificata e apprezzata azione in campo educativo e sanitario, mediante scuole ed ospedali, e possono professare con tranquillità la loro fede, nel rispetto della libertà religiosa, che é un fondamentale diritto umano e che auspico vivamente venga tenuto in grande considerazione in ogni parte del Medio Oriente e del mondo intero».

Poi il dialogo interreligioso: il Papa ha voluto «rinnovare» il proprio «profondo rispetto» e la propria «stima per la comunità Musulmana», nel discorso alle autorità della Giordania al palazzo reale di Amman (membri della casa reale, ambasciatori, rappresentanti delle religioni), ed ha espresso «apprezzamento per il ruolo di guida svolto da Sua Maestà il Re nel promuovere una più adeguata comprensione delle virtù proclamate dall'Islam e la serena convivenza tra i fedeli delle diverse religioni».

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