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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2014 alle ore 13:38.
L'ultima modifica è del 27 maggio 2014 alle ore 17:39.

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Luis Alberto Orellana (Ansa)Luis Alberto Orellana (Ansa)

Archiviate le Europee che registrano un loro drastico passo indietro, si aprono spiragli di autocritica nelle fila dei grillini, e torna d'attualità l'ipotesi di un nuovo gruppo parlamentare al Senato costituito dalla gran parte (12 su 14) dei dissidenti che hanno lasciato il M5S (o sono stati espulsi dal Movimento) dall'inizio della legislatura per divergenze con il leader Beppe Grillo sui toni e sulla linea politica. Il nome del nuovo gruppo - secondo indiscrezioni che circolano in ambito parlamentare - dovrebbe essere "Democrazia Attiva".

Orellana e Campanella verso la presidenza
Del gruppo, confermano fonti di palazzo Madama, faranno parte Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Paola De Pin, Monica Casaletto, Bartolomeo Pepe, Adele Gambaro, Alessandra Bencini, Maria Mussini, Maurizio Romani, Fabiola Anitori. Orellana e Campanella, "volti noti" dei dissidenti, i candidati più probabili per il ruolo di capogruppo. Al momento, restano fuori Marino Mastrangeli e Laura Bignami. Quest'ultima ha chiesto le dimissioni dal Senato che, con ogni probabilità, saranno però respinte. La base del gruppo è formata dagli otto senatori che al momento fanno parte di "Italia - Lavori in corso", la componente del gruppo Misto alla quale si dovrebbero unire Orellana, Mussini, Romani e Anitori.

Pizzarotti all'attacco: fare autocritica o rimaniamo relegati all'opposizione
In attesa del debutto ufficiale, che dovrebbe avvenire la prossima settimana, dall'interno del Movimento si leva anche qualche voce fortemente critiche sulle scelte di Grillo e sulla strategia adottatata per le Europee. Su tutte, spicca quella di Federico Pizzarotti, sindaco di Parma che da qualche mese non manca si segnare la distanza dalle lenea politica di Grillo. «Una sola cosa c'é da dire: alle Europee il Movimento é stato sconfitto, ed é da qui che ripartiremo con maggiore slancio e più forti di prima - scrive il sindaco sul suo profilo Facebook - Ma dobbiamo dircelo e dobbiamo riconoscerlo. C'é il tempo delle vittorie e dei successi, ma c'é anche il tempo della sconfitta e di una doverosa autocritica». Per Pizzarotti, i grillini non devono essere quelli che «danno la colpa agli altri», ma quelli che «possono fare diversamente». O facciamo autocritica per crescere - conclude - o rimarremo relegati all'opposizione.

Gruppo M5S Camera: non abbiamo perso 3mln voti, nessuna emorragia
Non sembra pensarla così il gruppo M5s alla Camera, orientato a un atteggiamento autoassolutorio, improntato alle «leggende metropolitane» da sfatare, più che all'autocritica. «È sbagliato affermare che abbiamo perso quasi 3 milioni di voti - scrive il gruppo M5s in una nota - considerando un'affluenza alle Europee attorno al 58% contro il 75% delle politiche dell'anno scorso è come se avessimo perso poco meno di un milione di voti. Comunque è un calo, ma non l'emorragia di cui si favoleggia in queste ore».

Travaglio: il "tutti a casa" funziona con il vecchio Pd, sfidare Renzi sui fatti
Il Movimento fa i conti invece con l'analisi critica di Marco Travaglio, finora sostenitore, dall'esterno, della linea politica dei pentastellati. Il vicedirettore del "Fatto Quotidiano" invita oggi Grillo a «non per ammorbidire la sua opposizione intransigente», chiesta dai quasi sei milioni di italiani che ancora lo sostengono, ma a «cambiare linguaggio e strategia». Come? Abbandonando l'ormai noto linguaggio «provocatorio e paradossale» degli esordi sulla scena politica male interpretato dai media che lo trasformano in titoli «seri e e truculenti», che spaventano gli elettori, e adottando un nuovo stile, quello «dei suoi parlamentari migliori», «più concreto sulle cose fatte e quelle da fare». Quanto alla strategia del "mandiamoli tutti a casa", conclude Travaglio, «funzionava con D'Alema, Bersani, Letta jr e gli altri brontosauri. Contro Renzi no, non basta. Renzi va sfidato e incalzato sui fatti».

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