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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2014 alle ore 06:39.

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Il 30 giugno scatterà l'obbligo, previsto dal Dl 179/2012, di accettare pagamento con bancomat, oltre la soglia dei 30 euro, per artigiani, commercianti e professionisti. Obiettivo: ridurre l'uso del contante e consentire la tracciabilità dei pagamenti. Una lotta al "nero" che tutti condividono, ma che deve fare i conti con costi e con le difficoltà dell'adempimento.
Artigiani e commercianti
A oggi è difficile sapere quanti hanno già installato il Pos per accettare i pagamenti con carta di debito. Secondo una stima fatta da Confartigianato – racconta il direttore delle politiche economiche, Bruno Panieri – le imprese artigiane che ancora non si sono adeguate sono due milioni e mezzo, forse tre. «Esistono difficoltà operative - spiega Panieri - perché non tutte le banche offrono questi strumenti; inoltre la presenza del costo a forfait rende questo mezzo di pagamento antieconomico quando si parla di piccoli importi».
Preoccupata dell'imminente entrata in vigore anche Cna : «È innegabile l'importanza della tracciabilità – afferma Mario Pagani, responsabile del dipartimento delle politiche industriali - ma non si può ignorare l'impatto in termini di costi sulle attività che hanno prodotti di basso valore. Servirebbero degli incentivi per favorire il passaggio anche culturale alla moneta elettronica; sarebbe anche opportuno alzare la soglia minima almeno a 50 euro per ammortizzare i costi».
Istanze che sono state avanzate da Rete Imprese, tra cui anche Casa-artigiani, con una lettera inviata il 16 maggio ai ministri Padoan (Economia) e Guidi (Sviluppo economico).
Per Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti il grosso handicap dell'obbligo del Pos è legato al costo di gestione: non solo le commissioni, ma anche l'onere di locazione della macchinetta e le spese di trasmissione. «Prendiamo, ad esempio, i tabaccai – spiega Bussoni – che hanno margini di guadagno molto bassi. Per un bollo di 300 euro il guadagno per l'esercente è di un euro, ma se il pagamento avviene con bancomat il costo che il tabaccaio deve sostenere è di 3 euro».
«Oggi il commerciante subisce il Pos – spiega Ernesto Ghidinelli, responsabile credito per Confcommercio – mentre potrebbe favorirne la diffusione se esistessero le condizioni adatte. La moneta elettronica offre infatti vantaggi sia in termini di efficienza che di sicurezza. La vera svolta – sostiene Ghidinelli – sarà renderla conveniente».
La legge non prevede una sanzione per chi non adempie, ma secondo Confartigianato le organizzazioni dei consumatori, potrebbero promuovere class action contro le categorie inadempienti per danno in sede civile.

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