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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2014 alle ore 06:39.

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Professionisti
Anche i professionisti sono preoccupati ma, a differenza di negozi e piccoli artigiani, non tutti hanno a che fare direttamente con i privati. C'è però una mobilitazione da parte di alcuni Consigli nazionali. In primis gli architetti, che vedono in quest'obbligo un regalo alle banche. Il ricorso presentato al Tar del Lazio è stato respinto, quindi si è deciso di rivolgersi al Garante della concorrenza e del mercato. Nell'attesa del Garante, il Consiglio, il 21 maggio, ha inviato agli iscritti un parere legale in cui viene "minimizzato" il rischio in caso di inadempienza.
Secondo il Consiglio nazionale forense, che ha diramato una circolare il 20 maggio, non esiste un obbligo giuridico, piuttosto si deve parlare di «onere».
Oggi dovrebbe arrivare anche una circolare della Fondazione studi dei consulenti del lavoro. «Pagare tramite Pos – spiega il presidente Rosario De Luca – è un'opportunità per i clienti, ma non un obbligo in senso stretto per i professionisti. Se il legislatore non ha previsto la sanzione per il mancato possesso del Pos è evidente che la lettura non può che essere questa».
Per i consulenti i guadagni che quest'obbligo porterà nelle casse delle banche arriveranno a un miliardo e trecento milioni.
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I DECRETI FUTURI
IL REGOLAMENTO La bussola tra le norme
LA NORMA
«A decorrere dal 30 giugno 2014, i soggetti che effettuano l'attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito. Sono in ogni caso fatte salve le disposizioni del decreto legislativo 21 novembre 2007,
n. 231».
È quanto prevede l'articolo 15, comma 4, del decreto legge 179/2012, convertito con la legge 221/2012; decreto che è stato poi modificato dall'articolo 9, comma 15-bis, del Dl 150/2013 (decreto milleproroghe), il quale ha rinviato l'entrata in vigore dal 28 marzo 2014 al 30 giugno 2014
I DECRETI
Il decreto legge 179/2012 all'articolo 15, comma 5, prevede anche che «con uno o più decreti del ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il ministero dell'Economia e delle finanze, sentita la Banca d'Italia, vengono disciplinati gli eventuali importi minimi, le modalità e i termini, anche in relazione ai soggetti interessati, di attuazione della disposizione di cui al comma precedente.
Con i medesimi decreti può essere disposta l'estensione degli obblighi a ulteriori strumenti di pagamento anche con tecnologie mobili»
Nella Gazzetta Ufficiale del 27 gennaio 2014, n. 21, prima della proroga, è stato pubblicato il decreto del ministro dello Sviluppo economico datato 24 gennaio 2014 attuativo dell'ambito di applicazione dei pagamenti mediante carte di debito.
Il regolamento prevedeva un'applicazione graduale in base a limiti di fatturato (per i primi tre mesi l'obbligo scattava con un fatturato superiore ai 200mila euro), che è venuta meno a causa della proroga.
Di quel regolamento resta in vigore il tetto dei 30 euro, oltre il quale si può chiedere di pagare con il bancomat
Il decreto 21 del 27 gennaio 2014 prevedeva, all'articolo 3, che con successivo decreto, da adottarsi entro 90 giorni dall'entrata in vigore dell'obbligo (e quindi entro il 26 giugno 2014), potevano essere individuate nuove soglie e nuovi limiti minimi di fatturato, con possibilità inoltre di estendere gli obblighi ad ulteriori strumenti di pagamento elettronico anche con tecnologie mobili. Se entro il 26 giugno non sarà emanato un nuovo decreto la data del 30 giugno 2014 dovrebbe essere necessariamente intesa come momento di avvio a regime dell'obbligo per tutti gli operatori economici

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