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Questo articolo è stato pubblicato il 29 maggio 2014 alle ore 15:30.
L'ultima modifica è del 29 maggio 2014 alle ore 17:15.

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«La Rai ritiene di poter procedere alla quotazione di Raiway entro la fine dell'anno». Lo ha annunciato il direttore generale della tv pubblica Luigi Gubitosi in audizione in Commissione di Vigilanza. «Il Consiglio di Amministrazione - ha proseguito Gubitosi - mi ha dato mandato di rivedere il piano industriale e di avviare soltanto le attività propedeutiche alla cessione di una quota di minoranza di RaiWay. Il Consiglio di Amministrazione si esprimerà sulla finalizzazione dell'operazione relativa a RaiWay soltanto nel prossimo autunno».

Nessuna svendita
Per RaiWay non ci sarà alcuna svendita ma solo la quotazione di un pacchetto di minoranza ha precisato Gubitosi. «Non si può - ha spiegato Gubitosi - parlare di svendita senza prima conoscere il prezzo. Sento parlare di svendita ma mi chiedo come si fa senza prima parlare di prezzo». Rispetto alle indiscrezioni che valutano RaiWay intorno ai 400 milioni, Gubitosi ha detto di essere pronto «a fare una scommessa che il prezzo non sarà di 400 milioni». «Ho l'impressione - ha aggiunto Gbitosi - che vi sia un pregiudizio ideologico. Dire che ci si priva di reti e che si perde il controllo non è vero». Gubitosi ha spiegato infatti che poiché sarà quotato solo un pacchetto di minoranza,«la Rai mantiene il controllo, l'unico costo è la remunerazione del capitale di chi investe. Stiamo lavorando alla vendita di una quota di minoranza e l'azienda rimarrà saldamente sotto il controllo della Rai». Per Gubitosi si tratta di una «operazione di valorizzazione che ci permette di sviluppare un asset che abbiamo in carico a valori inferiori a quelli di mercato».

Piano industriale non più sostenibile
«Il Piano industriale, già approvato per gli esercizi 2013-2015, alla luce delle disposizioni del decreto Irpef, non è più sostenibile» ha spiegato Gubitosi, aggiungendo che «la relativa revisione non potrà prescindere da una ridefinizione del perimetro del Gruppo anche in termini di offerta/attività. Occorrerà parallelamente ridefinire i livelli occupazionali compatibili con il nuovo perimetro». Il decreto prevede infatti per la Rai un risparmio di 150 milioni dalle competenze da canone di abbonamento e la vendita di quote minoritarie di Rai Way, la società del gruppo che si occupa delle torri di trasmissione.

Nel 2014 perdita da 162 milioni per effetto decreto Irpef

In dettaglio, Gubitosi ha poi aggiunto: «Da una prima analisi sugli impatti economici», con le misure previste dal Dl 66 dell'aprile scorso e coinvolgenti anche la Rai in fatto di spending rewiew «si evidenzia una significativa riduzione del capitale sociale Rai», con riflessi da codice civile. E inoltre a fine anno si avrebbe un risultato operativo negativo per 162 milioni, comprensivo dei 150 frutto delle minori competenze da canone. Per il dg, inoltre, c'é il rischio di non rispettare al 31 dicembre 2014 i rapporti con la governance bancaria, con effetti conseguenti sui conti aziendali.

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