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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2014 alle ore 16:08.
L'ultima modifica è del 01 giugno 2014 alle ore 13:41.

Il ministro dell'Economia, Pier Carlo PadoanIl ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan

«Le raccomandazioni della Commissione europea riguardano soprattutto le riforme strutturali e spero che si riconosca uno sforzo molto importante e di conseguenza un miglioramento permanente della performance dell'economia». Così il ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, ha risposto al Festival dell'economia di Trento su come l'Italia affronterà le richieste di contenimento dei limiti di spesa.

Ha poi chiarito che il governo per il momento non modificherà le stime sulla crescita nel 2014. «Per adesso non cambiamo le previsioni», ha affermato il ministro dell'economia. L'esecutivo prevede per quest'anno una crescita del Pil dello 0,8%. Ha poi spiegato che le previsioni di crescita e di finanza pubblica su cui la Commissione europea produce le proprie raccomandazioni sono diverse dal punto di vista metodologico dalle cifre del governo. In vista delle raccomandazioni Ue di lunedì, Padoan ha aggiunto: «mi aspetto delle diversità di opinione», ma è «nella normale dialettica». Ha poi puntualizzato che in Europa bisogna cancellare l'idea che chi chiede delle modifiche «non fa i compiti a casa. La fiducia in Europa è insufficiente e i Governi devono lavorare in questo senso». Insomma, «se nuovi argomenti vengono messi sul tavolo non è per svicolare, ma per essere seri su crescita e occupazione e questo è l'intento del governo italiano» ha sottolineato il ministro dell'Economia secondo cui «se si vogliono dare raccomandazioni devono essere comprese e esaustive».

Ue: Padoan, Italia deve essere seria e credibile
«Italia e Germania dopo il 25 maggio hanno in comune che hanno vinto le elezioni i partiti al governo». Parando delle prospettive dell'economiain Italia e in Europa ha aggiunto: «Occorre spingere per aiutare la crescita». E ancora il principio della fiducia: «Dobbiamo fare in modo che l'Italia sia seria e credibile», ha detto il ministro parlando del rapporto con la Germania. «Non é facile, ma é importante», ha aggiunto Padoan.

Governo: Padoan, imboccare strada riforme senza vivacchiare
«Mi basta una crescita reale dell'1,8% del Pil, ma non mi illudo». Il ministro dell'Economia rilancia con forza dal Festival dell'economia di Trento la strada delle riforme scelta dal governo. «I benefici delle riforme strutturali crescono con il passare del tempo - ha spiegato - un pacchetto di riforme ha impatto maggiore della somma dei suoi componenti. La riforma del lavoro si può fare ma se non c'é una riforma della P.a. allora non serve a niente. Le riforme poi funzionano meglio quando l'economia va bene e quindi siamo nella fase giusta. Si vedono piccoli segni di ripresa, e questo aiuta. Possiamo scegliere se vivacchiare o imboccare strada riforme».

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