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Questo articolo è stato pubblicato il 01 giugno 2014 alle ore 13:09.
L'ultima modifica è del 01 giugno 2014 alle ore 15:18.

In Italia c'è «la necessità di forti cambiamenti», ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio televisivo in occasione del 2 giugno. «L'Italia può parlare a voce alta in Europa e contribuire a cambiarne le istituzioni e le politiche» ha poi ricordato.

«Celebriamo quest'anno la Festa della Repubblica con animo più fiducioso. Perché si è fatta strada la necessità di forti cambiamenti in campi fondamentali». Con questa nota d'ottimismo il presidente della Repubblica ha aperto un suo messaggio televisivo. «La strada del cambiamento - ha aggiunto - passa per molte altre innovazioni. Ma proprio perché essa è lunga e complessa, si richiede continuità, non instabilità; tenacia, non ricorrente incertezza». E questa strada, secondo il presidente, è «stata largamente compresa dagli italiani, e lo dico guardando obbiettivamente all'insieme delle posizioni politiche che si sono confrontate» per il voto europeo.

Napolitano: bisogna passare alle azioni
Ora bisogna subito passare alle azioni e alle decisioni, ha sottolineato Napolitano. «Se questa deriva si è fermata, se registriamo segni sia pur deboli di ripresa, il problema è ora quello di passare rapidamente alle decisioni e alle azioni che possono migliorare le condizioni di quanti hanno sofferto di più per la crisi, e aprire la prospettiva di un nuovo sviluppo per l'Italia», ha detto.

Tra le priorità lotta alla corruzione e all'evasione
«Il cammino del nostro paese verso un futuro migliore - ha affermato - passa egualmente, non dimentichiamolo, attraverso una lotta senza quartiere alla corruzione, alla criminalità, all'evasione fiscale. Ed é un cammino che non può essere inquinato e deviato da violenze, intimidazioni, illegalismi di nessun genere. A tal fine tutte le forze vitali dello Stato e della società sono chiamate a cooperare. Ecco quel che dobbiamo insieme augurarci nel festeggiare l'anniversario della nascita della nostra Repubblica, della rinascita della nostra democrazia», ha aggiunto Napolitano.

Il presidente: la strada delle riforme è delineata
«Il da farsi è ormai delineato. Determinanti - secondo il presidente della Repubblica - sono le riforme strutturali tra le quali già in cantiere quelle per le istituzioni e per la pubblica amministrazione, per il lavoro e per un'economia più competitiva. Auspico un confronto civile in Parlamento, una ricerca di intese che è dovuta per ogni modifica costituzionale».

«Si sono moltiplicate - ha poi concluso Napolitano - nella nostra società e tra i giovani le manifestazioni di volontà costruttiva e di spirito di iniziativa. Sono questi i fatti che devono rendere più fiduciosi, sapendo che è la fiducia nel futuro la condizione essenziale per ritornare a crescere a progredire».

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