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Questo articolo è stato pubblicato il 03 giugno 2014 alle ore 12:18.
L'ultima modifica è del 04 giugno 2014 alle ore 12:13.

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Fico: difendo lo sciopero, no alla vendita di asset strategici
A difesa dello sciopero si schiera anche il presidente della Commissione vigilanza Rai, Roberto Fico. «Difendo lo sciopero della Rai nella parte in cui vuole difendere l'infrastruttura pubblica Raiway», afferma in un intervento a 24 Mattino su Radio 24. «Togliendo 150 milioni alla Rai - spoega - vai a svendere l'infrastruttura pubblica per fare cassa. Chi se ne avvantaggia é sempre il compratore. Se a metà anno perdi come mancato incasso 150milioni di euro già programmati, vai a svendere un asset strategico, in questo caso le antenne di trasmissioni disseminate sul territorio nazionale che potremmo noi, in forma pubblica, mettere a reddito». Fico aggiunge che «la Rai comunque va assolutamente riformata. Va trasformata, deve cambiare il numero di testate giornalistiche perché sono troppe, bisogna rivedere la forma governance, si devono ridurre gli appalti esterni che oggi ammontano a 1,3-1,4 miliardi l'anno, bisogna riorganizzare le sedi regionali e il personale interno. Ma dietro i 150milioni di euro non c'é una revisione della spesa ma una svendita del bene pubblico». A proposito degli appatli e delle consulenze che da anni non vengono pubblicate per «motivi di privacy», Fico ricorda: «C'é una legge del 2014 fatta sotto la mia presidenza e c'é il contratto di servizio che attualmente é al ministero dello Sviluppo economico per l'approvazione che prevedono la pubblicazione di tutti i dati. Il ministero della Pubblico amministrazione, dell'Economia, dello Sviluppo economico possono avere i dati dalla Rai. Non manca niente, il governo potrebbe farlo da domattina, sia in base alla legge sia in base al contratto di servizio. È semplicissimo».

Todini: lo sciopero fa male alla Rai
Secondo Luisa Todini, consigliere di amministrazione di Viale Mazzini, uno sciopero «farebbe male a chiunque, ma in particolar modo alla Rai». «Mi pare comunque che già oggi i sindacati interni abbiano fatto un po' marcia indietro - sottolinea Todini, a margine di un convegno di Borsa Italiana -. La Rai ha bisogno di essere rivisitata dal profondo a partire dalla governance in Rai siedono nove consiglieri di amministrazione e ognuno pensa di essere un amministratore delegato».

Più flessibilità per i tagli alle partecipate statali
Un altro emendamento dei relatori al decreto Irpef approvato dalle commissioni rende più flessibili i tagli previsti per le società partecipate dallo Stato. In particolare, i tagli ai costi operativi, del 2,5% nel 2014 e del 4% nel 2015, avverranno con modalità parzialmente o totalmente alternative rispetto alle modalità stringenti previste dall'articolo 20 del provvedimento. Gli obiettivi di risparmio previsti andranno però mantenuti.

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