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Questo articolo è stato pubblicato il 03 giugno 2014 alle ore 06:36.
A suo tempo, il governo Renzi aveva chiesto a Bruxelles di poter rinviare al 2016 il raggiungimento del pareggio di bilancio, citando la difficile situazione economica e gli sforzi già compiuti (si veda Il Sole 24 Ore del 17 aprile 2014). In un primo canovaccio delle raccomandazioni circolato nel fine settimana, questa richiesta era stata bocciata tout court. Durante le trattative di questi giorni tra Roma e Bruxelles, il giudizio perentorio è stato eliminato dal testo, grazie in particolare ai buoni uffici del commissario all'Industria Antonio Tajani.
La cancellazione di questo giudizio non è banale. Evitando la bocciatura, il governo Renzi può dire che il suo impianto di politica economica - basato su tagli alla spesa, privatizzazioni, riforme strutturali - rimane in piedi. Si faranno i conti a fine anno. Per di più, se la richiesta italiana fosse stata respinta, anche l'istanza del governo di avere maggiore flessibilità sugli impegni di riduzione del debito pubblico si sarebbe arenata. A modo suo, Bruxelles scommette sulla rinnovata stabilità politica italiana, sperando che le promesse non verranno disattese, come spesso in passato.
Nelle sue altre raccomandazioni, la Commissione introduce per la prima volta scadenze precise entro cui adottare le riforme richieste, in particolare chiedendo di attuare la legge delega di riforma fiscale entro il marzo 2015. È la prima volta che succede all'Italia (in passato è capitato alla Slovenia). Per certi versi, la scelta può sembrare politicamente invasiva, ma come non notare che è compatibile con la promessa del premier Matteo Renzi di una riforma al mese? Il rispetto dello stesso scadenzario potrà far comodo anche al governo, quando si tratterà di negoziare con Bruxelles margini di flessibilità nella riduzione del debito.
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Le otto raccomandazioni all'Italia
La pagella dell'Unione europea
In base ai regolamenti Ue, ieri la Commissione ha pubblicato le raccomandazioni a cui l'Italia «dovrebbe assicurare attuazione piena e tempestiva». Sotto la lente i due documenti contenuti nel Def presentato dal governo Renzi ad aprile: Programma nazionale di riforma e programma di stabilità
Il giudizio di marzo
Già a marzo, nella sua analisi approfondita dell'Italia, la Commissione aveva evidenziato «squilibri macroeconomici eccessivi» per l'Italia
DEFICIT-DEBITO
L'Italia deve «rafforzare le misure di bilancio per il 2014». Nel 2015 deve «garantire il rispetto del requisito di riduzione del debito»; completare «l'ambizioso piano di privatizzazioni»; rendere efficiente la spesa pubblica, preservando quella per ricerca e sviluppo, innovazione, istruzione e progetti di infrastrutture essenziali; piena operabilità dell'Ufficio parlamentare di bilancio entro settembre 2014
LAVORO
Valutazione entro fine anno degli effetti delle riforme in atto, si chiede di rafforzare il legame tra politiche attive e passive a partire dalla presentazione di una tabella di marcia entro settembre 2014 e potenziare il coordinamento dei servizi per l'impiego coinvolgendo il settore privato per offrire entro fine anno apprendistati e tirocini di qualità. Entro marzo 2015 ridurre i disincentivi fiscali all'occupazione di giovani e donne
FISCO
Va trasferito «ulteriormente» il carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi, ai beni immobili e all'ambiente, nel rispetto degli obiettivi di bilancio. Nel 2015 va assicurato il finanziamento della riduzione del cuneo fiscale. Va vagliato l'adeguamento delle accise sul diesel a quelle sulla benzina. Attuare la legge delega di riforma fiscale entro marzo 2015, rafforzando la prevedibilità del fisco, semplificando le procedure
BANCHE
Promuovere l'accesso delle imprese, soprattutto di quelle di piccole e medie
dimensioni, ai finanziamenti non bancari; continuare a promuovere e monitorare pratiche efficienti di governo societario in tutto il settore bancario, con particolare
attenzione alle grandi banche cooperative (banche popolari) e alle fondazioni, al fine
di migliorare l'efficacia dell'intermediazione finanziaria
ISTITUZIONI E GIUSTIZIA
Precisare le competenze a tutti i livelli di governo. Per i fondi Ue serve «un miglioramento della capacità di amministrazione, della trasparenza, della valutazione e del controllo di qualità a livello regionale», in primis al Sud. Potenziare le misure anticorruzione, rivedendo l'istituto della prescrizione entro la fine del 2014 e rafforzando l'autorità nazionale anticorruzione. Più efficienza nella giustizia civile