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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2014 alle ore 13:16.
L'ultima modifica è del 04 giugno 2014 alle ore 14:43.

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VARSAVIA - In Piazza del Castello a Varsavia si è celebrato il 25esimo anniversario delle elezioni libere nel 1989, della vittoria di Solidarnosc. Il presidente polacco Komarowski ha aperto i discorsi ricordando che cosa fossero la Polonia e l'Europa dell'Est 25 anni fa e che cosa sono questi paesi liberi oggi. Ha ricordato l'Ucraina e il pericolo che l'espansionismo russo arrivi ai confini del vecchio patto di Varsavia. In piazza. C'e' anche Lech Walesa, ci sono i ricodi dei Cantieri du Danzica. E' lui «l'uomo che salto i cancelli dei cantieri» come ha detto Barack Obama nel suo discorso «e trasformò uno sciopero in un movimento: il principio della fine del comunismo».

In effetti, pochi mesi dopo sarebbe caduto il muro di Berlino. Il messaggio da Varsavia è forte, occorre ricordare quell'anno storico, per la Polonia, per la Germania, per la Cecoslovacchia, per il mondo ha detto Obama perché non si dimentichi che quello fu l'anno in cui si chiuse con la Guerra Fredda e si cominciò a incassare il dividendo per la pace. Ma come ha detto Obama quello stesso anno la rivolta di Piazza Tiennamen fu cancellata con le armi. Occorre dunque essere vigili : «quando voi votate qui i carri armati sopprimevano Tiennamen Square... non possiamo dimenticare, la nostra democrazia deve essere definita non da chi siamo individualmente ma da una politica di inclusione... dobbiamo combattere la corruzione i leader non posso rubare dalla tasche del loro popolo e come vediamo in Ucraina non possiamo essere compiacenti dobbiamo difendere chi cerca la libertà». Ha detto Obama.

Poi la promessa: «So che nella storia il popolo polacco è stato abbandonato dagli amici quando ne avevate più bisogno. Oggi sono a Varsavia per conto degli Stati Uniti per dirvi per conto degli Stati Uniti e della Nato che riaffermo la validta dell'articolo 5, un attacco contro un alleato è un attacco contro tutti gli alleati. Saremo sempre uniti - ha detto Obama alzando la voce - non vi lasceremo da soli e queste non sono solo parole sono impegni garantiti dagli Stati Uniti d'America la più' potente nazione militare nella storia».

E' questa il primo pilastro su cui ha poggiato il viaggio di Obama in Polonia e in Europa dell'Est. Il rafforzamento delle risorse sia finanziarie che militari della Nato un miliardo di dollari dall'America e un aumento al 2% del Pil polacco per nuove spese militari. Il secondo, l'incontro con nove paesi dell'Europa dell'Est e dell Europa centrale, per lanciare un messaggio di solidarietà a loro e di sfida a Putin.

Il terzo, l'incontro di questa mattina con il leader ucraino Petro Poroshenko, un industriale del cioccolato che ha fama di essere incorruttibile grazie anche la sostanziosa ricchezza. Poroshenko ha offerto a Putin di incontrarsi ma Putin non ha risposto. Sappiamo tuttavia che un incontro fra i due dopo le elezioni è necessario. Il quarto pilastro infine è il bagno di folla qui in piazza, un misto di aspetti simbolici, emotivi e romantici, come la piazza di Varsavia e di aspetti concreti: Da oggi c'è un rafforzamento militare che si affianca alle sanzioni economiche contro Mosca. Vogliamo il benessere o la tensione? Ha detto ancora Obama.

Ha colpito in particolare questo messaggio del presidente polacco, un messaggio diretto a Mosca e alla popolazione russa: «È meglio pensare alla crescita economica, alla crescita eocnomica convidisa che all'espansionismo che non appartiene più al nostro tempo, ha detto Komorowski dopo aver ricordato gli anni di Solidarnosc».

Più tardi, Obama sarà a Bruxelles, da lì il messaggio sull'Ucraina libera sarà ripreso a livello dei sette grandi. Infine domani il viaggio a Parigi, la Parigi di Hollande, delle due cene: il presidente francese vedrà prima per cena Obama e poi per un altra cena "leggera" Putin. Venerdì le celebrazioni in Normandia. Ma nulla oggi potrà battere l'impatto emotivo del ricordo di quegli anni eroici per l'Occidente.

Infine, una riflessione che ci riguarda perché come ha detto Obama nel suo discorso «che tutti facciano la loro parte nell'aumento delle risorse della Nato». Cosa significa per l'Italia l'aumento al 2% del Pil Polacco per le spese per la difesa?

Significa che le pressioni aumenteranno perchè in Italia si faccia altrettanto presto. E questa riflessione viene da un alto funzionario al seguito della Casa Bianca.

Uno dei vantaggi di questi viaggi con il White House Press Corp è quello di poter avere accesso ai "Senior Officials" più vicini al Presidente. Ebbene uno di loro mi ha detto: «Il primo fronte fragile della Nato è a Oriente con l'Ucraina sotto minaccia. Ma il secondo è il fronte del Mediterraneo. La combinazione di flussi di immigrati clandestini quasi illimitata, l'instabilità della Libia, il rischio di infiltrazioni terroristiche rende il Mediterraneo instabile. I nuovi stanziamenti? Necessari, questa volte non per l'Europa orientale ma per quella meridionale».

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