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Questo articolo è stato pubblicato il 07 giugno 2014 alle ore 17:58.
L'ultima modifica è del 07 giugno 2014 alle ore 17:59.

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«Va bene abbassare i toni, va bene riconoscere i propri errori, ma quando è troppo, è troppo». Dalle colonne del suo blog, Beppe Grillo torna ad attaccare Matteo Renzi dopo le parole pronunciate dal premier a Napoli sulla corruzione in seguito al caso Mose. «Quando, dopo gli scandali, ma ormai più che di scandali che non scandalizzano più nessuno si dovrebbe parlare di cronaca quotidiana, dell'Expo e del Mose, in attesa della Tav, Renzie afferma che "il problema della corruzione non sono le regole che non ci sono, ma quelle che non si rispettano, il problema sono i ladri, non le regole" è troppo». E il leader del Movimento 5 Stelle aggiunge: «Qui andiamo oltre. Oltre il ridicolo. Oltre la farsa».

«Ma i ladri stanno (anche) nel tuo partito, li avete fatti eleggere voi - prosegue Grillo nel suo blog - avete dovuto aspettare la magistratura per fare il lavoro che avreste dovuto fare voi? Allontanarli a calci. Sembra che ora nessuno conosca questo Orsoni, il sindaco di Venezia, quindi figlio di padre ignoto, così il suo partito di appartenenza assume il ruolo di meretrice, adescatrice, escort. Si discetta con stile bizantiniano, carnevalesco (... dal giudice Carnevale che annullava le sentenze di condanna per i mafiosi in Cassazione per vizi di forma) se Orsoni sia o meno iscritto al Pd. Le foto con Bersani sul palco con una scenografia in cui le lettere Pd sono gigantesche non fa testo e neppure che il Pd lo abbia candidato. No. Ce l'aveva o no la tessera Pd? In caso negativo che c'entrano i segretari di partito che si sono succeduti in questi anni? Che c'entra il Pd? Nulla. Qui andiamo oltre. Oltre il ridicolo. Oltre la farsa».

«Il meccanismo con cui questo sistema delinquenziale legalizzato si regge é ormai semplice per chi vuole capirlo», sostiene l'ex comico genovese, che conclude: «di che regole parla Renzie? Di quelle che non ci sono? Della legge anticorruzione che il M5S ha proposto? Della legge sui conflitti di interesse (presenti a mani piene nel suo governo)? Di nuovi strumenti da mettere a disposizione della magistratura resa (quasi) innocua da decine di leggi fatte dal partito unico PD/Forza Italia in vent'anni? O forse allude agli inquisiti candidati nel suo partito alle europee? Quanti voti sposta la corruzione? Tanti. Di tutti quelli che ne godono, anche di poche briciole gettate sotto il tavolo. Dopo l'astensione, la corruzione è il primo partito del voto».

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