E se mi inventassi un secondo lavoro? Ecco come si fa

(Afp)

Se "organizzare" è la vostra vocazione – e magari non la esprimete al massimo nella professione che svolgete tutti i giorni – potreste diventare, nel tempo libero, un wedding planner coi fiocchi (in raso di seta….). È una figura consulenziale emergente (di importazione Usa), in genere un libero professionista con partita Iva, utilizzata soprattutto da chi ha disponibilità economica (gli altri neanche si sposano…) per affiancare una coppia dalla A alla Z nella gestione del giorno più importante della loro vita.

Location, addobbi, menù, intrattenimento musicale, fotografo e video-operatore, abiti, persino il trucco della sposa e il look di damigelle e paggetti: tutto passa sotto la supervisione del wedding planner. Spesso è lui/lei che stipula i contratti con i fornitori – quasi sempre gli stessi: collaudati ed efficenti – strappando preventivi competitivi rispetto a quelli che farebbero agli sposi (-20% solitamente).

Per cominciare questa attività esistono brevi corsi professionali specifici, ed è indispensabile un sito internet-vetrina elegante e sobrio. Il compenso del wedding planner varia in base all'impegno di tempo ed energie che l'evento comporta, ma soprattutto dal prestigio e dal nome che si è fatto "sulla piazza": ed ecco che i 500 euro basic della consulenza possono moltiplicarsi (all'infinito) in un libero (pazzo) mercato.
Toglietevi però dalla testa l'idea che sia un secondo lavoro rilassante e romantico: se lo intraprenderete, aggiungendovi ai 60.000 italiani che già svolgono sul nostro territorio questa professione, passerete il vostro tempo (ex-libero…) a risolvere problemi – logistici-contrattuali-burocratici – perché il giorno del loro "sì" sia praticamente perfetto.