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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2014 alle ore 06:37.

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Spostiamoci più a ovest. Cellatica è un piccolo centro di 5mila abitanti, attaccato a Brescia e che confina con Gussago. Virtuosa dal punto di vista ecologico, la differenziata in cinque anni è passata dal 32% al 54% grazie ai cassonetti nelle isole ecologiche. Come a Gussago, che però ha avviato un servizio di raccolta differenziata porta a porta e l'uso di raccoglitori con la chiusura a chiave.
A questo punto molti abitanti di Gussago hanno trovato più comodo portare l'indifferenziata a Cellatica, abbandonando lì i sacchi. «Abbiamo avviato un servizio di telesorveglianza – dice Paolo Cingia, sindaco di Cellatica –, ma mediamente ogni mese ci arrivano da fuori 38 tonnellate di spazzatura».
Sirmione del Garda è famosa per le acque termali e le vestigia romane e medievali. «I conti per la pulizia dei rifiuti lasciati per strada non li abbiamo ancora – afferma Antonio Cristini, presidente di Sirmione Servizi –, ma certo saranno ingenti. I Comuni confinanti fanno la differenziata porta a porta. Anche noi, per di più tutti i giorni, nel centro storico. Ma ha un costo altissimo, quindi fuori dal centro abbiamo messo i cassonetti. Allora chi abita nei comuni limitrofi spesso raccoglie tutto in un sacchetto e lo lascia nei nostri raccoglitori».
A Follonica, centro turistico marino nel Grossetano, la raccolta porta a porta è stata avviata dal 2009. La copertura di tutto il territorio però si è interrotta e così, oggi, è un gran viavai di cittadini poco scrupolosi dai quartieri della differenziata piena verso le zone che hanno ancora i cassonetti stradali.
A Cosenza, a inizio anno, il sindaco ha emesso una durissima ordinanza contro chi abbandona in modo improprio i rifiuti (con multe fino a 3mila euro) dopo aver scoperto che più del 40% della spazzatura "abusiva" lasciata per strada proviene da non residenti.
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LE CONTROMISURE DEI SINDACI
Multe salate e occhi elettronici
I sindaci mettono in campo tutte le armi, sanzionatorie e tecnologiche, contro l'abbandono dei rifiuti e il fenomeno del "pendolarismo" della spazzatura. Tanti Comuni hanno raddoppiato le sanzioni minime da 25 a 50 euro se il trasgressore è un privato cittadino residente, ma le multe possono arrivare fino a decine di migliaia di euro se colpevole è un'azienda che ha sede in una altra località
Campania
In Campania, una delle regioni italiane più martoriate dalle discariche abusive e dal fenomeno del pendolarismo, la Regione
ha messo in campo addirittura
un Atr 42 e uno stormo
di droni per sorvegliare le zone
a rischio e "pizzicare"
chi abbandona rifiuti considerati pericolosi
Udine
Il più delle volte, però, la sorveglianza è affidata alle telecamere. A Udine, per esempio, ogni anno il recupero dei rifiuti abbandonati e le opere di ripristino ambientale pesano sul bilancio comunale per circa 100mila euro. La strategia di contrasto nella prossima estate, spiegano in Comune, si basa sull'uso di agenti in borghese e telecamere "nascoste" nelle zone più a rischio. Le multe sono fino a 600 euro, per chi scarica nelle aree verdi
La Spezia
Simile la strategia adottata anche a La Spezia, dove a maggio nella zona Nord sono stati individuati due furgoni che hanno scaricato – in barba a ogni regola – legno e residui ferrosi.
Presto i vigili di La Spezia avranno anche telecamerine mobili
per "incastrare" i trasgressori.
Le sanzioni sono elevate,
fino a 24mila euro per le imprese che abbandonano i rifiuti
per strada

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