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Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2014 alle ore 12:45.
L'ultima modifica è del 10 giugno 2014 alle ore 13:49.

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SHANGAI - L'Expo 2015 di Milano deve essere «occasione per raccontare se stessa, un Paese migliore di come spesso lo vediamo». Così il premier Matteo Renzi nel suo saluto ai rappresentanti di circa 1000 aziende italiane in Cina e operatori cinesi raccolti nell'unico padiglione internazionale ancora aperto a quattro anni dall'Expo di Shangai.

«Questo è il simbolo dal quale partire - ha detto Renzi guardandosi intorno nel padiglione italiano - quattro anni fa uscivo da qui come sindaco di Firenze, c'era allora e c'è adesso la riproduzione della cupola del Brunelleschi prova del coraggio e della caparbietà dell'artista e architetto contro il parere di tutti, la Ferrari che aveva vinto il gran premio di Cina, gli oggetti di design e un'orchestra intera appesa sul soffitto, la Scala o forse il Maggio musicale». Rispetto ad allora, ha aggiunto Renzi «c'è una cosa che non vedo più, che non so dove sia finita, è la statua di Pinocchio, forse vuol dire che gli italiani hanno smesso di dire bugie o la balena ci ha ingiottiti; ma alla fine credo che il Pinocchio l'abbiamo dentro di noi ma se crediamo in noi stessi e ci mettiamo in gioco tutto puo' cambiare». La posta in gioco per Renzi è «rivoluzionare il sistema politico istituzionale dell'Italia e andare avanti su questa strada con coraggio e determinazione».

Renzi che ha incontrato anche il sindaco di Shangai (realtà di 24 milioni di persone) ha riconosciuto davanti agli operatori italiani che spesso in passato si è voluto dare un messaggio negativo della delocalizzazione considerando gli imprenditori italiani all'estero alla stregua di fuggitivi; secondo il premier la critica agli eccessi «è giusta, ma spesso si è scoraggiata l'apertura al mondo e la capacità di navigare in mare aperto». «Per questo - ha aggiunto Renzi - oggi vi sfidiamo a fare di più perchè qui ci sia più Italia».

Le cifre dell'interscambio commerciale, per il presidente del Consiglio, non riflettono le potenzialità dei due Paesi. I 33 miliardi di euro del 2013 sono troppo pochi e soprattutto non è ammissibile un disavanzo per noi. «Ma i 23 miliardi di euro di importazioni a fronte dei 10 di export del 2013 dipendono tutti da noi e siamo noi a dover cambiare questa situazione». Il presidente del terzo padiglione cinese all'Expo di Milano, Chen An Jie, ha assicurato che i lavori proseguono e verranno completati in tempo, si tratterà di un padiglione a forma di seme in linea con il tema "nutrire il pianeta".

In serata Renzi si trasferirà a Pechino dove domani oltre agli incontri politici prenderà parte alla sessione inaugurale del business forum Italia-Cina insieme al ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi.

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