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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2014 alle ore 14:55.
L'ultima modifica è del 16 giugno 2014 alle ore 08:39.

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Un'apertura a sorpresa sulla legge elettorale. A conferma del fatto che la strategia dei vertici del M5s dopo la sconfitta alle europee sta cambiando. Con l'obiettivo di uscire dall'angolo, incalzare il Pd e provare a incidere sulle riforme. Ieri sulla legge anti-corruzione. Oggi sul post-Porcellum, con questo messaggio lanciato da Grillo e Casaleggio in persona sul blog: «Se Renzi ritiene che la legge M5S possa essere la base per una discussione comune, il cui esito dovrà comunque essere ratificato dagli iscritti al M5S, batta un colpo». Immediata la risposta positiva del vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, che fissa però alcuni paletti. A partire dalla necessità necessità «dello streaming per eventuali incontri futuri». E Renzi conferma al Tg5: «Questa volta, magari, lo streaming lo chiediamo noi, è bene che non ci siano né patti segreti né giochini strani».

Premier legittimato da voto popolare
A colpire, nel post di Grillo, non è solo l'uscita dall'arroccamento. Ma l'apertura di credito a Renzi, riconosciuto come interlocutore legittimo, dopo il successo elettorale del 25 maggio. «Sono avvenute due cose - scrivono Grillo e Casaleggio - che hanno cambiato lo scenario: il M5S ha una legge elettorale approvata dai suoi iscritti e Renzi è stato legittimato da un voto popolare e non a maggioranza dai soli voti della direzione del Pd. Quindi qualcosa, anzi molto, è cambiato». Di qui la richiesta di incontro al quale parteciperebbero «i due capigruppo M5S di Camera e Senato, e il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio».

Renzi: no a patti segreti, stavolta lo streaming lo chiediamo noi
All'eventuale incontro con Grillo e Casaleggio «siamo pronti a discutere con tutti, ma questa volta, magari, lo streaming lo chiediamo noi, è bene che non ci siano né patti segreti né giochini strani», replica il premier Matteo Renzi, in un'intervista al Tg5. E aggiunge: «Grillo è un uomo che ci ha abituati ogni giorno ad una sorpresa, diciamo così... Con lui non ci si annoia». Mentre sulle riforme istituzionali, anche dopo l'apertura della Lega, ribadisce: «Credo che l'accordo che abbiamo siglato (con Berlusconi, ndr) regga. Ma se la Lega e Grillo vogliono sedersi intorno ad un tavolo sono i benvenuti». Poi rispondendo ad una domanda sulle polemiche sul caso Mose e sulle dimissioni del sindaco di Venezia dice: «Orsoni ha sbagliato? Bene a casa. Che serva anche agli altri».

Di Maio: M5S vuole essere ago della bilancia
A chiarire ulteriormente il senso dell'iniziativa dei leader del M5s ci pensa il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, che ai microfoni di Skytg24 definisce l'apertura al confronto lanciata oggi il Movimento un modo per diventare «l'ago della bilancia». «Dalle dichiarazioni degli ultimi giorni è chiaro che l'Italicum vogliono cambiarlo al Senato - dice Di Maio - il patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi è sempre più debole e noi siamo a un bivio, ovvero la legge elettorale deve farla Berlusconi o il Movimento 5 Stelle?» La risposta è netta. «L'ago della bilancia vogliamo esserlo noi». Quanto a un eventuale streaming dell'incontro con Matteo Renzi sulla legge elettorale Di Maio chiosa: «Non credo sia essenziale».

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