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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2014 alle ore 19:38.
L'ultima modifica è del 16 giugno 2014 alle ore 20:54.

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(Ap)(Ap)

L'emergenza e le decisioni sui tassi di interesse
Belka e Sienkiewicz nell'audio diffuso sabato, parlano anche dei quello che chiamano «il peggiore scenario possibile», quello di una ripresa lenta che avrebbe potuto mettere in crisi le entrate fiscali che avrebbe avuto gravi conseguenze sul deficit e sul debito pubblico e avrebbe finito per compromettere la capacità della Polonia di rifinanziarsi sul mercato. Quello scenario non si è mai materializzato. L'economia polacca è cresciuta infatti dell'1,1% nel primo trimestre del 2014 e il governo ha potuto rivedere al rialzo le stime sul Pil che dovrebbe aumentare del 3,3% quest'anno per poi progredire del 3,8% nel 2015. I conti pubblici inoltre si sono riassestati. E il governo non ha mai avuto difficoltà sul mercato trovando sempre una buona risposta alle emissioni di titoli del debito.
In un altro passaggio della registrazione diffusa dalla stampa polacca, Belka si riferisce con termini insultanti, quasi blasfemi, al Comitato di politica monetaria della Banca centrale affermando tuttavia di sapere come gestirlo. Questo mese il Comitato presieduto dallo stesso Belka ha deciso di mantenere incaricato il tasso di riferimento al 2,5% ma ha aperto a sorpresa alla possibilità di tagliare i tassi dal momento che l'inflazione è ormai vicina allo zero.

La difesa della Banca centrale e del governo
Non si sa come il settimanale Wprost sia venuto in possesso della registrazione che la Banca centrale ha tuttavia riconosciuto come autentica confermando anche l'identità degli interlocutori intercettati. Nello scandalo che sta mettendo a rischio il governo Tusk, Belka si è difeso spiegando che le sue parole dette in un colloquio privato durato due ore sono state tolte dal contesto e diffuse solo in minima parte in una registrazione di sette minuti. La Banca centrale ha fatto inoltre sapere che il governatore Belka non ha mai abusato della sua autorità e si è limitato a discutere di come sostenere le finanze pubbliche in un momento di grande turbolenza sui mercati. Il primo ministro Tusk ha parlato di «questione spiacevole» ma ha difeso l'operato di Belka dicendo che «non è stato commesso alcun atto contrario alle leggi polacche», ma ha aggiunto che «non è compito del premier decidere se il governatore della Banca centrale deve o meno continuare il suo lavoro». Di fronte agli attacchi dell'opposizione che chiede il voto di fiducia per l'esecutivo e affrontando le critiche degli alleati di governo Tusk ha escluso qualsiasi provvedimento nei confronti del ministro Sienkiewicz e ha anche respinto ogni ipotesi di dimissioni denunciando invece il «tentativo organizzato di rovesciare il governo con mezzi illeciti».

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