Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2014 alle ore 06:37.

My24

Ed è tutta dell'ex Cavaliere, ora, la responsabilità di far vivere o meno il Patto del Nazareno. Perché anche senza l'apporto di Forza Italia il premier è intenzionato ad andare dritto sulla riforma del Senato e del Titolo V, convinto che le eventuali defezioni dei "dissidenti" del Pd sarebbero comunque coperte dai fuoriusciti grillini e da parte di Sel. Nonché dalla Lega: ieri in Veneto Renzi ha discusso del tema con il governatore Luca Zaia, e in Senato i democratici danno per fatto l'accordo con il Carroccio – tramite Roberto Calderoli – sulla base di qualche ritocco in favore delle Regioni sulla composizione del nuovo Senato e sul Titolo V. Intanto la dissidenza dei 14 senatori del Pd autosospesisi dopo la sostituzione di Mineo si avvia a rientrare: rassicurati da Zanda durante un incontro durato ben due ore e mezzo sul fatto che l'articolo 67 della Costituzione che stabilisce la libertà di mandato degli eletti sarà rispettato, dovrebbero annunciare già oggi il ritiro della forma di protesta messa in atto con l'autosospensione. Mineo non sarà comunque reintegrato in commissione, che potrà dunque contare su una maggioranza coesa anche dopo la sostituzione di Mario Mauro per i Popolari per l'Italia. Ma i senatori democratici in dissenso potranno comunque votare secondo coscienza in Aula senza rischiare sanzioni. Il problema dei numeri insomma resta. Anche da qui la necessità di «un'ampia condivisione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La trattativa sulla legge elettorale
PATTO DEL NAZARENO
Il 18 gennaio il segretario Pd Matteo Renzi incontra a largo del Nazareno, sede Pd, Silvio Berlusconi: viene raggiunta una intesa su riforma del titolo V, nuovo Senato delle autonomie e una legge elettorale che favorisca governabilità e bipolarismo
INCONTRO RENZI-GRILLO
Il 19 febbraio consultazione al vetriolo tra il premier incaricato Renzi e la delegazione del M5S guidata da Grillo. Renzi non riesce neanche a illustrare il suo programma di riforme: «Non sei credibile», dice a Renzi al leader 5 stelle in diretta streaming
LE EUROPEE
Il 25 maggio si svolgono le elezioni europee. I 5 stelle puntano al sorpasso sul Pd per poter avviare una crisi di governo. Ma i risultati sono una delusione per il M5S, fermo al 21,2% contro il risultato record del Pd (40,8%)
L'APERTURA DEL M5S
Domenica 15 giugno, a sorpresa, i due leader del M5S Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio aprono a una trattativa con il Pd sulla legge elettorale. Ora, dicono, il premier Renzi è legittimato dal voto e non solo dalla direzione Pd

Shopping24

Dai nostri archivi