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Questo articolo è stato pubblicato il 24 giugno 2014 alle ore 12:55.
L'ultima modifica è del 24 giugno 2014 alle ore 15:14.

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«È tutto finito, tutto a posto. Le cose sono andate avanti, al momento non c'è nessun problema». Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio a chi gli ha chiesto dei rilievi del Quirinale sulla riforma della Pa. Il decreto per la riforma della pubblica amministrazione «dovrebbe essere pubblicato domani in Gazzetta ufficiale», ha aggiunto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, a margine di Eire - Expo Italia Real Estate, ricordando che il testo contiene anche il provvedimento che attribuisce nuovi poteri al presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone.

Intanto il Quirinale nega di essere la fonte dell'articolo pubblicato sul Corriere della Sera a firma del quirinalista Marzio Breda su dubbi e stop del Colle ai testi del Governo sulla riforma della Pubblica amministrazione. Nel primo pomeriggio è giunta la precisazione dell'ufficio stampa del capo dello Stato: i contenuti dell'articolo «sono frutto - si legge nella nota - di sue informazioni ed elaborazioni alle quali la Presidenza della Repubblica è del tutto estranea».

Il Colle aveva espresso nelle scorse settimane rilievi alla bozza di 82 articoli della riforma Pa approvata dal Consiglio dei ministri del 13 giugno. Proprio per andare incontro ai possibili rilievi del Quirinale il Governo aveva già suddiviso l' iniziale bozza di decreto omnibus in due distinti provvedimenti urgenti, uno con le norme sulla riforma della Pa e gli appalti e l'altro con le misure per la competitività e le liberalizzazioni.

La riforma della Pa è la quarta riforma degli ultimi vent'anni, dopo quelle di Cassese, Bassanini e Brunetta.

Oggi il ministro Lupi ha anche annunciato che nel decreto Pa sarà inserita una norma per prevedere una sorta di sentenza semplificata del Tar e del Consiglio di Stato in modo che i giudizi sui ricorsi arrivino nell'arco di un mese. «Entro 30 giorni deve arrivare la sentenza - ha sottolineato - non è possibile che Tar e Consiglio di Stato abbiano tempi che si misurano in mesi».

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