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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2014 alle ore 18:59.
L'ultima modifica è del 25 giugno 2014 alle ore 19:26.

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Il nuovo 730 precompilato «su 30 milioni» di dipendenti o pensionati interesserà in realtà circa «18-20 milioni di contribuenti, quelli che già fanno il 730». La precisazione arriva dal viceministro all'Economia Luigi Casero, in audizione sull'Anagrafe tributaria. Per il 2015 si tratterà di una «fase sperimentale» perché sul modello precompilato «abbiamo deciso di procedere per step: in questa prima fase transitoria il contribuente dovrà comunque proseguire con le integrazioni della dichiarazione perché mancheranno dei dati».

«Gli oneri detraibili, ad esempio, non sono contenuti» nel modello, spiega Casero, e «il passaggio da un Caaf o da un professionista resta fondamentale». Questo comunque «non significa che se si dovranno fare molte integrazioni allora il percorso salta» ma avrà bisogno di tempo per «entrare a regime».
«Il secondo passaggio - spiega - sarà quello di acquisire più dati da inserire: si farà un lavoro complesso sugli archivi da parte dell'Agenzia delle Entrate, per verificare che siano puliti». Quanto alle spese mediche, che nelle intenzioni del governo saranno precompilate già nella dichiarazione 2016 (quindi sui redditi 2015) «in parte i dati possono essere già acquisiti. Il lavoro da fare è mettere in contatto anche gli istituti privati con le Entrate». Su questo fronte una mano potrà darla anche l'intervento sulle tax expediture (che arriverà comunque dopo l'estate, in vista della legge di stabilità): «Una semplificazione degli oneri deducibili e detraibili - osserva Casero - potrà favorire l'acquisizione dei dati».

Ora fatturazione elettronica e semplificazioni

L'attuazione della delega fiscale proseguirà anche nel mese di luglio con la fatturazione elettronica tra privati e un nuovo pacchetto di semplificazioni fiscali ha assicurato il viceministro. Si punterà anche all'implementazione della «fiscalità digitale per non chiedere più nessun dato al contribuente per i controlli e utilizzare le banche dati per integrare e sostituire le incombenze dei contribuenti». La fatturazione elettronica, spiega, «ha una duplice funzione di lotta all'evasione e di grande semplificazione» mentre il fisco digitale «sarà un utile strumento anti evasione» perché ad esempio sugli immobili «in questo modo il controllo diventa quasi totale».

«La fatturazione elettronica è un'innovazione senza precedenti, ma sarà una vera svolta se servirà non solo a fare un'analisi dei costi ma soprattutto a incrementare la spending review» ha commentato il presidente della Commissione di Vigilanza sull'Anagrafe Tributaria Giacomo Portas, eletto alla Camera nelle liste del PD. «Oggi abbiamo ascoltato il viceministro Casero. Abbiamo messo in luce l'importanza della fatturazione elettronica e la necessità di digitalizzare ancor di più la gestione del fisco - continua Portas - Si tratta di una rivoluzione che mi auguro entri subito a regime per dare i massimi risultati».

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