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Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2014 alle ore 17:36.
L'ultima modifica è del 27 giugno 2014 alle ore 17:49.

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New York - Il diritto a essere dimenticati su Internet è diventato una realtà. Google ha aggiornato la sua tecnologia per cominciare, in queste ore, la rimozione dei risultati delle ricerche sul Web, nel rispetto della decisione dell'alta magistratura europea di maggio per garantire la protezione della privacy. I tecnici di Google hanno cominciato a spedire agli utenti le e-mail di conferma che le loro prime richieste di cancellare specifiche informazioni personali dai risultati offerti dal leader dei motori di ricerca, almeno nel Vecchio continente, sono state accolte e messe in pratica.

Soltanto una piccola parte delle richieste, tuttavia, è stata finora esaminata e approvata. Un portavoce dell'azienda ha fatto sapere al Wall Street Journal che «questa settimana sono iniziate le azioni di cancellazione sulla base delle richieste che sono state ricevute». Ma ogni richiesta deve essere valutata individualmente, per soppesare il diritto alla privacy - la segnalazione di informazioni errate, dannose o irrilevanti - e quello del pubblico a essere informato. Un processo inedito per l'azienda, che richiede tempo e accorgimenti tecnologici da verificare.

Al mese scorso, Google aveva ricevuto circa 41mila domande di rimozione di informazioni attraverso un documento via Web predisposto dalla stessa società per rispettare il cosiddetto nuovo right to be forgotten.

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