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Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2014 alle ore 16:27.
L'ultima modifica è del 27 giugno 2014 alle ore 16:28.

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(Reuters)(Reuters)

Poroshenko dice invece di essere intenzionato a prorogare di 72 ore il cessate il fuoco con i separatisti filorussi, sostengono alcune agenzie internazionali, rilanciate da organi di stampa di Mosca. La decisione sarebbe conseguenza delle conclusioni del Vertice Ue, che dà alla Russia tre giorni di tempo per prendere misure concrete 'de-escalation', pena nuove sanzioni.

La Ue minaccia Mosca
L'Unione europea procederà con ulteriori misure mirate contro la Russia se entro lunedì non si saranno fatti quattro importanti passi avanti verso la de-escalation della situazione nell'est dell'Ucraina. È quanto si legge nelle conclusioni del Consiglio europeo che ha discusso della crisi prima di passare al dibattito sulle nomine Ue. In particolare, i leader dei Ventotto chiedono che Mosca accetti un meccanismo monitorato dall'Ue che garantisca la cessazione delle ostilità e «un effettivo controllo della frontiera»; il ritorno alle autorità ucraine del controllo dei valichi di confine di Izvarino, Dolzhanskiy e Krasnopartizansk; il rilascio di tutti gli ostaggi, in particolare gli osservatori Osce; l'avvio di negoziati sostanziali sull'attuazione del piano del presidente Poroshenko.

La firma dell'accordo arriva in un momento particolarmente difficile per l'Ucraina: da un lato c'è la situazione politica interna destabilizzata a causa dell'annessione della Crimea da parte della Russia e dei venti separatisti nelle regioni del sudest e dall'altro un quadro economico disastroso, con le previsioni di un anno di grave recessione che potrà essere superato senza il tracollo solo grazie agli aiuti della Comunità internazionale.

E Gazprom minaccia i vettori europei
Il gigante russo del gas Gazprom ha invece minacciato di ridurre le forniture alle compagnie europee che approvvigioneranno di gas l'Ucraina, attraverso un'inversione del flusso, per compensare l'interruzione dell'apporto di gas russo a Kiev. Gazprom ha ribadito che rifiuterà qualsiasi nuova trattativa con l'Ucraina finchè Kiev non regolerà il suo debito, mettendo in guardia contro problemi di forniture verso l'Unione europea nei prossimi mesi. Con il rifiuto di Kiev di regolare le sue fatture a un prezzo giudicato troppo elevato, Gazprom ha deciso il 16 giugno che non fornirà gas finchè l'Ucraina non avrà pagato il suo debito (diversi miliardi di dollari) e pagato in anticipo le importazioni. Il prezzo attuale (485 dollari per 1.000 mc, senza pari in Europa) .

Il rilascio dei 4osservatori Osce
I quattro osservatori dell'Osce (l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) rilasciati erano stati sequestrati il 26 maggio scorso dai ribelli separatisti filo-russi nella regione di Lugansk, la più orientale dell'Ucraina: lo ha annunciato Alexandre Borodai, sedicente primo ministro dell'auto-proclamata Repubblica Popolare di Donetsk, che ha dichiarato l'indipendenza da Kiev e in un albergo del cui omonimo capoluogo sono stati condotti gli ex ostaggio dopo la liberazione, poi confermata anche ufficialmente dal presidente elvetico Didier Burkhalter, che ne esercita la guida annuale di turno. Sono un cittadino danese, uno svizzero, un turco e probabilmente un estone: erano stati catturati per ordine di un capo miliziano locale. All'arrivo a Donestsk sono apparsi in condizioni relativamente buone, ma stanchi e provati, e non hanno voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti. Burkhalter ha sollecitato anche quello «rapido e incondizionato» di altri quattro osservatori dell'organismo pan-europeo, spariti il 29 maggio dopo essere stati rapiti sempre nei pressi di Lugansk.


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