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Questo articolo è stato pubblicato il 28 giugno 2014 alle ore 16:15.
L'ultima modifica è del 29 giugno 2014 alle ore 17:42.

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(Ansa)(Ansa)

«Avevo bisogno di serenità, perché è da un po' di tempo che non sono serena». Queste sono le prime parole che Mariastella Giorlandino, l'imprenditrice 60enne titolare di Artemisia Lab scomparsa mercoledì scorso, ha rivolto a Maria Piera Salvemme, la poliziotta che n onostante fosse libera dal servizio ieri l'ha riconosciuta e avvicinata in Piazza Bartolo Longo a Pompei, all'esterno del Santuario della Beata Vergine del Rosario. Alla poliziotta, che era a passeggio con la figlia Sofia di 5 mesi, l'imprenditrice ha raccontato di essere partita senza una meta precisa e di aver deciso di volta in volta le tappe del viaggio. «Mi ha detto di essere venuta qui per rivolgere una preghiera alla Madonna», ha raccontato ai colleghi la Salvemme. L'agente, dopo aver riconosciuto l'imprenditrice romana scomparsa tre giorni fa, le si è infatti avvicinata per parlarle. È bastato poco perché lei confermasse la sua identità. «Sono anche io una mamma - ha detto l'agente alla Giorlandino - e so che per te sono in pena tuo marito e tuo figlio, vogliamo rassicurarli?». La Giorlandino ha subito dato il numero di telefono del marito e si è affidata all'agente per essere accompagnata al commissariato di Pompei, poco distante dall'entrata del Santuario.

Il marito si è precipitato a Pompei
Al telefono, il marito dell'imprenditrice ha pianto e si è poi precipitato a Pompei per riabbracciare la moglie. «La signora Giorlandino ha promesso che tornerà - ha detto la dirigente del commissariato di Pompei, il vicequestore Maria Rosaria Romano - ha elogiato il popolo napoletano, raccontando di avere camminato molto, di avere parlato con tante persone, di avere accettato passaggi, ma di non essersi mai sentita in pericolo, perché tutti con lei sono stati molto gentili».

Verrà ascoltata dal pm
L'imprenditrice verrà sentita dagli inquirenti della Procura di Roma. La donna, apparsa in uno stato di difficoltà psicologico, verrà convocata appena le condizioni lo consentiranno. In procura il fascicolo di indagine, coordinato dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e dal sostituto Mario Dovinola, avviato dopo la scomparsa della donna, resta al momento aperto.Chi indaga vuole verificare se dietro al gesto della titolare dei laboratori di analisi Artemisia vi sia solo una difficoltà di natura personale o anche aspetti penalmente rilevanti. Nei giorni scorsi sono stati ascoltati parenti, amici e collaboratori della donna, ed erano moltissime ipotesi al vaglio degli inquirenti, dall'allontanamento volontario al rapimento. Si indagava anche sulle numerose denunce di stalking presentate dalla donna, che aveva più volte segnalato alle forze dell'ordine di essere seguita. La Giorlandino si riteneva anche vittima di stalking burocratico e aveva denunciato di essere oggetto di esposti anonimi che avevano l'obiettivo di far effettuare ispezioni nei centri sanitari di sua proprietà. Maria Stella Giorlandino, che è anche architetto, ha ereditatato dal padre Giuseppe una celebre catena di laboratori clinici, un impero con 100 dipendenti e circa 200 collaboratori medici. La signora avrebbe anche avuto dei dissidi con il fratello Claudio per questioni ereditarie.

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