Notizie SportItalian Open, ultimi punti per la Ryder Cup
Italian Open, ultimi punti per la Ryder Cup
di Carolina Durante | 5 agosto 2014
Sarà proprio il nostro Open ad assegnare gli ultimi punti per entrare a far parte della squadra europea della Ryder Cup, il match biennale contro gli Stati Uniti che si terrà in Scozia, a Gleneagles, dal 26 al 28 settembre. Anche per questo motivo al Circolo Golf Torino vedremo giocatori di prima grandezza: la formazione dei 12 è ancora liquida, e benché da lunedì prossimo, dopo la fine del PGA Championship – il quarto e ultimo major dell'anno, sul percorso di Valhalla nel Kentucky – la situazione potrà essere meglio definita, vi saranno sicuramente alcune incertezze, sia per i titolari – i nove selezionati in base ai ranking specifici – sia, soprattutto, per le tre wild card a discrezione del capitano Paul McGinley.
McGinley sarà presente all'Italian Open, nella doppia veste di concorrente e di attento osservatore. "Sarà entusiasmante - ha detto - essere in campo e, nel contempo, potermi accertare dello stato di forma dei giocatori, individuando chi potrà far parte della nostra formazione. L'Open d'Italia è uno dei tornei più prestigiosi del circuito e il suo albo d'oro, firmato praticamente dall'élite internazionale, ne fa fede. Quest'anno, però, avrà un valore aggiunto per l'importanza che assumerà nelle mie scelte".
Nel frattempo va componendosi il "field", il lotto dei concorrenti attorno al trio azzurro (i fratelli Molinari e Matteo Manassero) che proverà a riportare in Italia un titolo che manca dal 2006, quando fu proprio Francesco Molinari a regalare quattro giornate incredibili sul percorso del Castello di Tolcinasco. L'impresa però non sarà facile, vista la qualità dei protagonisti.
Fra gli iscritti sono tanti i candidati al titolo: spicca il nome di Darren Clarke, il nordirlandese che la Ryder Cup l'ha giocata per cinque edizioni tra il 1997 e il 2006, e che nel 2011 ha aggiunto al suo ricco palmarès il British Open. A 46 anni appena compiuti, Clarke sarà a Torino anche per promuovere il Centro di Eccellenza che porta il suo nome, la sua prima scuola di golf fuori dall'Irlanda e inaugurata questa primavera al Donnafugata Golf Resort & Spa, in Sicilia. Come sempre molto amati dal pubblico italiano (soprattutto femminile) saranno gli spagnoli Rafael Cabrera-Bello e Alvaro Quiròs, simpatici, affascinanti nell'aspetto e dal gioco molto potente proprio come il belga Nicolas Colsaerts, che nella statistica della distanza con il driver nello European Tour è al secondo posto, con una media di 283 metri.
Da seguire saranno anche i francesi Thomas Levet, Raphael Jacquelin, il campione uscente Julien Quesne, e Victor Dubuisson, uno dei giovani emergenti più talentuosi: cresciuto a Cannes, il 24enne dal carattere solitario – che ha già il posto assicurato in Ryder Cup – si è fatto conoscere dal mondo con le straordinarie performance durante il World Golf Championship Accenture Match Play in Arizona, a febbraio, quando si è arreso solo in finale a Jason Day, e alla quinta buca di spareggio, dopo aver battuto mostri sacri come Bubba Watson, Ernie Els e Graeme McDowell.
Da non perdere anche il gioco del 19enne inglese Matthew Fitzpatrick, appena passato di categoria e vincitore lo scorso anno del prestigioso US Amateur, un major per dilettanti. L'Open d'Italia ha fama di aver lanciato le carriere di tanti protagonisti del golf mondiale, da Ian Poulter a Graeme McDowell allo stesso Molinari. Occhi attenti ai tabelloni in campo, dunque: Torino scoprirà una nuova stella o consacrerà un mito?
