Notizie SportOtto rimane in testa, Molinari rimonta
Otto rimane in testa, Molinari rimonta
Pur avendo rallentato il passo, Hennie Otto rimane saldo alla guida del 71° Open d'Italia presented by Damiani con il totale di 200 colpi (meno 16): a un giro dalla fine del torneo, il sudafricano mantiene due colpi di vantaggio sullo scozzese Richie Ramsay, autore del miglior risultato di giornata (66, pareggiato dall'inglese Andy Sullivan), e tre colpi sull'austriaco Bernd Wiesberger, tenace e regolare. Il viennese, in particolare, potrebbe essere l'avversario più temibile per Otto, visto l'andamento della sua gara: in tre giri ha segnato soltanto due bogey (oggi, alle buche 10 e 16), ben 37 par e 15 birdie.
Le buone notizie sul fronte azzurro arrivano di nuovo da Francesco Molinari, che pur dichiarando di avere giocato meno bene dei primi due giorni, «soprattutto dai tee di partenza», ha segnato un 69 (tre colpi sotto il par del campo) che lo ha portato al settimo posto pari merito con altri tre giocatori, col totale di 207, meno 9. «La distanza da colmare con i primi è tanta, ma se qualcuno ha girato in 62 vuol dire che ci sono ancora chance», spiega Chicco. «È un campo dove è più facile attaccare che giocare in difesa. Se le cose vanno bene si possono fare tanti birdie, mentre ad essere troppo conservativi è facile perdere colpi». È lui dunque l'unico italiano a poter ancora puntare al titolo, mentre per gli altri si profila un'ultima giornata all'insegna della ricerca di un piazzamento migliore.
Al 20.mo posto, con meno 7, l'amateur Edoardo Lipparelli lancia il segnale di un valido ricambio generazionale: il 17enne, che studia a Londra e si allena al prestigioso Wentworth, dichiara di non sentirsi ancora pronto per il passaggio al professionismo: «Devo imparare a variare il mio gioco in funzione della conformazione del percorso», ammette, anche se l'obiettivo per domani è di piazzarsi nei primi 10. Nella stessa posizione di Lipparelli c'è Francesco Laporta, che sta reggendo bene la tensione di un torneo nel circuito di primo livello. «I buoni risultati ottenuti nel tour sudafricano mi hanno aiutato ad acquisire più sicurezza», spiega il 23enne che gioca per i colori del San Domenico Golf, in Puglia.
Meno bene gli altri azzurri: Edoardo Molinari è 40.mo con meno 5, Matteo Manassero è 55.mo con meno 3, alla pari con Filippo Bergamaschi e Alessandro Tadini, e Gregory Molteni è 62.mo con meno 2.
A confrontare i risultati di questa edizione con quelli dell'anno scorso, salta agli occhi un percorso più amichevole: oggi soltanto un giocatore, sui 75 ancora in gara, ha un totale superiore al par del campo e tre sono in par, mentre nel 2013 allo stesso punto del torneo, e sempre su 75 concorrenti, ve n'erano cinque in par e sei con un risultato peggiore. Per non parlare della testa della classifica, dove l'australiano Marcus Fraser guidava con meno 11 e ben tre concorrenti, fra cui il nostro Francesco Molinari, a soffiargli il fiato sul collo con meno 10. L'ultimo giro fu poi piuttosto sorprendente, con il francese Julien Quesne che dalle retrovie del nono posto, a quattro colpi dal leader, riuscì con un 67 (e un meno 12 finale), a spuntarla su tutti mentre Molinari scivolava tristemente con un 75 al 16.mo posto, e il dilettante Paratore e Manassero dal 7.mo posto crollavano rispettivamente al 38.mo e al 42.mo.
Se potessimo far valere la regola della rivincita, dunque, il settimo posto odierno di Molinari, con sette colpi di ritardo dal leader Otto, sarebbe da leggere in chiave positiva. Domani tutti a fare il tifo per lui al Circolo Golf Torino: Chicco scenderà in campo alle 12.39, nella stessa partita con l'olandese Joost Luiten.