Notizie ItaliaFrenkel (Jp Morgan): «Intervento Bce positivo in un contesto difficile»
Frenkel (Jp Morgan): «Intervento Bce positivo in un contesto difficile»
di Vittorio Da Rold | 7 settembre 2014
«La Bce è diventata più efficace perché ha deciso di essere attiva e non più passiva. L'Eurotower ha deciso non solo di ridurre i tassi praticamente a zero, di rendere due volte meno vantaggioso parcheggiare soldi presso di essa e di fornire finanziamenti alle banche con il TLTRO, ma anche di iniettare liquidità nel mercato comprando direttamente asset backed securities, che verranno portati nel bilancio della Bce e il denaro necessario al loro acquisto verrà immesso nelleconomia reale. Decisioni molto positive e prese nei tempi giusti in un contesto difficile». Così Jacob Frenkel, presidente di Jp Morgan Chase International ed ex presidente della banca centrale d'Israele, a margine del workshop Ambrosetti a Cernobbio.
Le misure decise dalla Bce, ha aggiunto Frenkel, «tentano di affrontare uno dei punti focali. Quando la Bce ha aumentato i suoi impieghi nel passato, le banche non hanno convogliato le risorse verso leconomia, ma hanno ridepositato i fondi presso la stessa Bce con movimento circolare. Le misure quindi non erano efficaci abbastanza da canalizzare la liquidità nelleconomia reale. Le misure annunciate permetteranno, oltre allabbassamento dei tassi di interesse, di rendere meno attraente per le banche depositare risorse presso la Bce».
Inoltre, la banca centrale di Francoforte, ha proseguito Frenkel, «ha annunciato che comprerà direttamente asset backed securities, che è un altro meccanismo finanziario per iniettare liquidità nel sistema». Frenkel ha aggiunto che è necessario «focalizzarsi specificamente sull'espansione del bilancio della Bce che dopo un incremento iniziale è tornato a ridursi. Questo è un elemento chiave. L'Eurozona dunque è fuori pericolo? «No - risponde Frenkel - la mossa della Bce è un passo importante nella giusta direzione, ma ora i governi devono varare le riforme strutturali nel mercato del lavoro, migliorare la competitività e non solo con riforme allinterno dei Paesi stessi ma anche con riforme tra i vari paesi membri delleurozona per far sì che non ci siano più paesi considerati periferici o paesi core».
Ma chi può affrontare questo tema? «Le soluzioni per i problemi dellEuropa non sono solo nelle mani della Bce, bensì anche in quelle dei governi nazionali».
In gran parte dell'Eurozona, ha sottolineato Frenkel, «c'è una forte disoccupazione, scarsa competitività, specialmente in alcuni Paesi. La palla è ora nel campo dei governi».
«La Bce sta guadagnando tempo in favore dei governi. Ma il successo o l'insuccesso dipenderanno dall'uso che i governi faranno di questo ossigeno supplementare. La Bce dice che ci potranno essere altre misure addizionali, in caso di bisogno, ma sperano che quanto deciso sia sufficiente per quanto riguarda liniezione di liquidità».
Inoltre la Bce ha cambiato la configurazione nel mercato globale perché quando il dollaro si rafforza contro l'euro, il biglietto verde prende vigore anche nei confronti dello yen e in Giappone la Banca centrale è in una condizione simile a quella della Bce, perché la politica monetaria sta guadagnando tempo affinché il governo prosegua sulla via delle riforme». «Tutto questo mentre negli Usa si sta parlando di tapering, di riduzione degli stimoli monetari non convenzionali, esattamente lopposto di quanto avviene in Europa e Giappone», ha concluso Frenkel.