Notizie ItaliaPadoan: «Bonus 80 euro? Una scelta politica. Ridurremo le tasse alle imprese»
Padoan: «Bonus 80 euro? Una scelta politica. Ridurremo le tasse alle imprese»
con un'analisi di Isabella Bufacchi e un articolo di Luca Davi | 7 settembre 2014
«Sulla questione del bonus 80 euro avevamo anche considerato di mettere tutte le risorse a riduzione dell'Irap. Poi, alla fine, c'è stata una decisione politica di puntare sul bonus per i lavoratori dipendenti. A questo punto tornare indietro non si può, anche per ragioni di credibilità. Però faremo ogni sforzo con questa legge di stabilità per ridurre le tasse sulle imprese». Lo ha detto, intervenendo al Workshop Ambrosetti a Cernobbio, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Per il ministro «ci sono sintomi di ripresa nel Paese». E il programma dei mille giorni servirà «a ridare la competitività al Paese».
Padoan: vedo segnali di ripresa
«Cerchiamo misure che agevolino afflussi di investimenti privati e ci sono sintomi e segnali di ripresa», ha affermato il Ministro dell'Economia intervenendo al Forum di Cernobbio, facendo riferimento «ai primi risultati dei mini-bond, che non saranno da prima pagina, ma fanno ben sperare, e sono sintomo di ripresa».
In legge stabilità bonus 80 euro e sgravi imprese
Padoan ha annunciato che nella legge di stabilità non solo verrà confermato il bonus di 80 euro ma verranno inseriti anche «benefici fiscali per le imprese» nonché le norme per il rimborso dei debiti della Pa. Ieri, intervenendo alla Festa nazionale dell'Unità a Bologna, il ministro aveva detto che nella legge di stabilità «non è detto che non si riesca a tagliare il cuneo fiscale alle imprese».
Riforma lavoro ha ruolo centrale
Il ministro si è complimentato con Sergio Marchionne per il suo intervento al workshop Ambrosetti nel corso del quale il numero uno di Fca ha auspicato un'accelerazione sul fronte delle riforme da parte del governo. Padoan ha ricordato che le riforme «aiutano a migliorare la finanza pubblica» e ha concordato con il ministro Boschi sul fatto che «la riforma del lavoro ha un ruolo centrale». E ha assicurato che il programma dei mille giorni presentato dal premier a inizio settembre servirà «a ridare la competitività al Paese». Sicché l'obiettivo è «fare nuove riforme e proseguire con quelle avviate, nella speranza che torni la fiducia, perché bisogna ridare fiducia alle famiglia e alle imprese». E ha aggiunto: «Se la spesa non c'è, non è perché le risorse mancano, ma perché si preferisce non usarle».
Investimenti essenziali come riforme
Non solo. Altra mossa fondamentale è rilanciare gli investimenti privati, perché «gli investimenti attuali sono insufficienti in Europa e in tutti i paesi». Eppure gli investimenti «sono essenziali per tradurre in ricchezza innovazioni che possono essere introdotte nel sistema, sono il modo in cui le riforme strutturali danno frutto».
Rating Italia non scontato, limite 3% importante
Il ministro ha poi ricordato l'imponente debito pubblico dell'Italia, sul quale paghiamo interessi annuali da «84 miliardi». E ha sottolineato che il rating dell'Italia «non va dato per scontato e va difeso giorno per giorno». Per questo «ci sono limiti che alcuni considerano simbolici, come il 3% (del rapporto deficit/Pil ndr)» che vanno rispettati.
Su debito ricette fantasiose, governo avanti con privatizzazioni
Quanto alla riduzione del debito pubblico, Padoan ha evocato le tante «ricette fantasiose per abbatterlo rapidamente e facilmente per importi cospicui». E ha spiegato che «il governo è impegnato in un programma di privatizzazioni che avrà impatto anche sulle imprese partecipate con una maggiore apertura del capitale all'esterno». Oltre alle privatizzazioni, ha aggiunto Padoan «stiamo accelerando la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico che permetta anche su questo fronte l'abbattimento del debito». «Infine - ha affermato il ministro - per le municipalizzate studiamo incentivi all'accorpamento, dismissione e quotazione».
Prezzi aggravano situazione, Ue faccia sforzo
Il responsabile dell'Economia ha inoltre ricordato che la crisi «è aggravata dall'andamento dei prezzi», ossia dall'attuale deflazione. E ha chiesto all'Europa uno sforzo congiunto. «Le istituzioni - ha detto il ministro - ciascuna per la propria parte, facciano ciò che è necessario». Sul fronte riforme Padoan ha aggiunto a margine dei lavori: «Siamo capacissimi» di farle. «Noi faremo la nostra parte in Europa e l'Europa farà la sua».
Stupito da accuse di fare solo annunci
Padoan si è detto infine «stupito» dell'accusa rivolta al governo «di fare solo annunci». E ha aggiunto: «E' tutto il contrario degli annunci». Poi ha ammesso: «Forse dobbiamo comunicare meglio quello che stiamo facendo».