Notizie AmericheDopo la pace con gli Usa, turismo ed export i business della Cuba 2.0
Dopo la pace con gli Usa, turismo ed export i business della Cuba 2.0
di Roberto Da Rin | 19 dicembre 2014
I charter carichi di turisti italiani, spagnoli e canadesi hanno rimpinguato l'erario cubano per almeno due decenni. Valuta pregiata dritta dritta nelle casse dello Stato cubano, proveniente da circa due milioni di turisti. E ora? La svolta, la fase 2.0 dei rapporti tra Stati Uniti e Cuba farà moltiplicare il flusso turistico verso l'isola?
Se è così ci si aspetta un grande boom, un bacino sterminato di viaggiatori statunitensi potrebbe planare sulle spiagge di Cuba, dopo che l'embargo ne impediva l'accesso diretto. Finora l'approdo era ostacolato, il viaggio poteva sì essere effettuato ma a prezzi almeno tripli di una qualsiasi altra vacanza nei Caraibi e con triangolazioni di volo che aggiravano la mancanza di collegamenti diretti tra Stati Uniti e Cuba.
Gli annunci di Barack Obama non fanno esplicito riferimento alla libertà di viaggi turistici degli americani verso Cuba ma tra i capitoli interessati alle apertura vi è quello delle autorizzazioni per familiari, ricercatori, giornalisti, attori, progetti umanitari, sportivi.
Il turismo resta comunque un potenziale business emergente. Aldo Galvagno, imprenditore turistico e ideatore di SìporCuba.it, il portale che offre informazioni su come e dove investire nel Paese è sbarcato a Cuba 25 anni fa, come imprenditore: «Ho investito i miei soldi per acquistare delle quote di un'agenzia di viaggi panamense e da lì è cominciata la mi avventura cubana. Non è facile – ammette Galvagno – fare un'impresa a Cuba: tra la burocrazia che ti massacra alle regole e sottoregole che ti ostacolano, non sono pochi gli italiani che fanno marcia indietro per ritornare a casa. Su 100 persone che puntano su Cuba il 90% rinuncia quasi subito e del 10% che rimane il 7% chiude i battenti dopo poco tempo. Il 3% rimarrà per sempre».
L'export delle piccole e medie imprese è l'altro grande capitolo che può interessare gli imprenditori italiani. Sace conferma oggi di operare con il Banco nacional de Cuba e altre controparti bancarie locali per valutare operazioni a sostegno di progetti nei settori della meccanica strumentale, infrastrutture e costruzioni. Tutti settori funzionali allo sviluppo industriale e socioeconomico di Cuba, in cui il Made in Italy ha molto da offrire.
La Ley de inversion extranjera, varata qualche mese fa, offre benefici fiscali agli investitori esteri e riduce gli ostacoli all'importazione di macchinari per l'industria. Comparto che già rappresenta il 33% dell'export italiano nel Paese.
In sintesi le opportunità di business si moltiplicheranno ma sarà necessario attendere alcuni mesi affinché si definiscano i termini giuridici delle nuove aperture.