Una volta non troppi anni fa era il banchiere centrale più potente del mondo, considerato quasi insostituibile, ora è un consulente pagato a peso d’oro, la sua voce rimane interessante da ascoltare benché la reputazione non sia uscita indenne dalla crisi finanziaria del 2008. Il suo successore Ben Bernanke lo ha infatti esplicitamente criticato per la lentezza nel verificare gli abusi commessi sui mutui subprime, ma Alan Greenspan resta un esperto osservatore dei giochi della finanza mondiale e dei debiti sovrani. L’ex banchiere centrale Usa pensa che Grexit, crasi fra Greica e exit, cioè l’uscita del Paese Ue dall’euro, è solo questione di tempo perché - sostiene Greenspan - nessuno stato vuole più rischiare di prestare denaro ad Atene.
Greenspan parla poco prima che il primo ministro greco, Alexis Tsipras, spieghi come il suo governo intende ripagare i prestiti. L asoluzione è semplice, sintetizza il banchiere americano: la crisi non si risolverà sin quando il Paese rimane nella moneta unica.
«Non vedo come rimanere nell’euro possa aiutare i greci e certamente non vedo come la permanenza della Grecia possa aiutare il resto dell’eurozona» dice Greenspan in un’intervista radio alla Bbc. «Penso sia solo questione di tempo e poi tutti si accorgeranno che la migliore strategia è il distacco».
«La Grecia - aggiunge Greenspan - non è nella posizione di poter ottenere altri prestiti, quindi andrà in bancarotta e dovrà uscire dall’eurozona. In questo quadro non vedo gente disposta a concedere altri soldi, sono rimasti spesso delusi». Non sono le stesse parole d’appoggio ai greci arrivate nei giorni scorsi dal presidente Obama, gli si chiede invece se appoggia la linea dura tedesca, la risposta è «certo che sì». (an. man.)
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