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Riforme, domani il voto. M5s uscirà dall’Aula. Ex…

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Riforme senato e titolo V costituzione

Riforme, domani il voto. M5s uscirà dall’Aula. Ex grillini: entriamo nel Governo

È ripreso nel pomeriggio l’esame alla Camera del ddl di riforma costituzionale, con il voto degli ordini del giorno (l’esame degli emendamenti è terminato a metà febbraio con l’uscita delle opposizioni dall’Aula per protesta). A seguire le dichiarazioni di voto sul provvedimento e il voto finale, fissato per martedì alle 12. Nel corso dell'esame degli odg Fi, Lega e Sel sono rientrate in aula alla Camera, mentre il M5s ha confermato la sua assenza dai banchi di Montecitorio. Il testo all’esame dell'Aula prevede prevede l’abolizione del Senato elettivo, la riduzione del numero dei parlamentari, la soppressione del Cnel e la revisione del titolo V della Costituzione, con la riduzione dei poteri delle regioni. Il provvedimento tornerà in Senato in terza lettura. Poi, sempre a distanza di tre mesi, è previsto un altro voto di Montecitorio e palazzo Madama, prima dell’annunciato referendum confermativo, previsto nel 2016.

Berlusconi ha annunciato che Fi sarà in Aula e voterà contro, decisione che dovrebbe essere ratificata in serata dal gruppo azzurro. Stessa linea (presenza in Aula e voto contrario) da parte della Lega e di Sel. Sempre stasera le varie anime della minoranza Pd renderanno noto il loro orientamento. Ma i civatiani hanno già annunciato che non parteciperanno al voto. Così come usciranno dall’aula i deputati M5s, malgrado le prove di dialogo con il Pd sulla riforma della Rai. Intanto, in una lettera aperta indirizzata ai colleghi ex M5s, il senatore Lorenzo Battista (passato al gruppo Misto) ha auspicato esplicitamente un ingresso nella maggioranza, reclamando un ministero tecnico.

Maggioranza blindata per Renzi
Il governo fa sapere però di non temere imprevisti. Sulla carta la maggioranza conta su 389 voti che la mettono al riparo da probabili defezioni da parte della minoranza dem. Renzi ha ribadito nella sua enews domenicale che sulla riforma costituzionale «si farà il referendum», mentre sull’Italicum non sono previste modifiche, malgrado le richieste della minoranza interna (che spinge per l’abolizione dei capilista bloccati).

Guerini: domani sostegno da parte tutto Pd
«Abbiamo discusso molto la proposta che domani va in Aula con un dibattito articolato dentro il Pd. Mi aspetto il sostegno con impegno da parte di tutti». Così il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, in vista del voto finale domani sulla riforma costituzionale. «Spero - ha aggiunto Guerini - che la riforma possa vedere in Aula la presenza di tutti i gruppi politici». Mentre il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Graziano Delrio, sul voto contrario del partito di Silvio Berlusconi alle riforme ha commentato: «È difficile da capire, ma ce ne faremo una ragione».

Stasera riunione della minoranza Pd
Ma gli auspici di Guerini sono destinati a non essere esauditi. Solo stasera, al termine di un incontro ad hoc, le varie anime della minoranza Pd (dopo che in molti sono tornati a disertare oggi l'incontro convocato al partito da Renzi su fisco, Pa e terzo settore) decideranno su come votare. I bersaniani per “coerenza” dovrebbero confermare il sì, mentre singoli deputati come Pippo Civati e Stefano Fassina non parteciperanno al voto. Al Senato, in occasione del primo via libera lo scorso 8 agosto, erano stati 16 i dissidenti tra le fila Dem: 14 non avevano partecipato al voto e due si erano astenuti. Ma già c’è chi annuncia l’uscita dall’Aula, come Pippo Civati.

Domani M5S uscirà da aula Camera
Domani i deputati 5 stelle non parteciperanno al voto in aula alla Camera sulle riforme costituzionali. Così come in occasione dell'ultima votazione sulle riforme, i 5 stelle usciranno dall'aula anche domani. «Diciamo no a una riforma che accentra i poteri nelle mani del governo. Una riforma che vedrà la finta abolizione del Senato con consiglieri e sindaci che faranno i senatori part time. Per questo domani non saremo in aula a votare». Così la capogruppo M5S alla Camera, Fabiana Dadone.

Lettera aperta ex M5s a colleghi: entriamo in governo
Intanto, in una lettera aperta su Facebook indirizzata agli ex M5s, il senatore Lorenzo Battista (passato al gruppo Misto) ha auspicato la costituzione di un gruppo al Senato («mettendo da parte alcuni dissidi che si sono venuti a creare») e ha parlato esplicitamente di ingresso nella maggioranza di governo «con un'eventuale richiesta di avere un dicastero la cui direzione potrebbe anche essere ricoperta da un tecnico».

Lega, Fi e Sel saranno in aula Camera e voteranno contro
Domani la Lega e Sel saranno in aula e voterà contro le riforme costituzionali. Anche Fi sarà in Aula e voterà no (malgrado il voto favorevole espresso al Senato sei mesi fa). «Vedremo se al Senato ci sono i numeri, fino ad adesso senza i senatori di Fi non sarebbero passate né le riforme né la legge elettorale». Così Giovanni Toti, europarlamentare azzurro, per il quale «nella sua grande maggioranza Fi voterà compattamente secondo le indicazioni di Berlusconi».


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