Italia

Pensioni, Renzi: «La Consulta non dice che dobbiamo pagare domani…

  • Abbonati
  • Accedi
dopo la sentenza

Pensioni, Renzi: «La Consulta non dice che dobbiamo pagare domani tutto»

  • –con un post da Econopoly

«La sentenza della Consulta non dice che bisogna pagare domani tutto. Dice che il governo può intervenire, ma sappia che se interviene in quel modo è incostituzionale. Può darsi che la sentenza offra dei margini, studieremo le carte nel dettaglio, lo sappiamo dal 30 aprile, prendiamoci il tempo necessario per evitare di fare degli errori come chi ci ha preceduto», ha detto il premier Matteo Renzi ai microfoni di Repubblica Tv, a proposito della restituzione della mancata indicizzazione delle pensioni.

Studieremo una soluzione
Per affrontare la bocciatura dello stop all’indicizzazione delle pensioni decisa dalla Consulta «studieremo una soluzione per continuare a essere credibili a libello europeo: non cambieranno i saldi, in ogni caso manterremo le regole europee». Quanto ai tempi dell'intervento, «spero il prima possibile. Prima o dopo le Regionali? Non do tutta questa importanza al voto in sette regioni, non sono le Europee dove hanno votato in 60 milioni di italiani». Renzi ha attaccato poi chi, come «Brunetta o la Meloni», ora lo critica: «Gente che ha votato la riforma della Fornero ora dice `però, dovevate fare così...´. Gli smemorati di Collegno... La norma del governo tecnico di Monti, bocciata dalla Consulta, è stata votata dal Parlamento italiano e anche quelli che oggi la contestano e danno la colpa alla Fornero erano lì a premere il tasto `sì´». Al contrario «io all'epoca facevo il sindaco...».

Il tesoretto? C’era, le misure me le sono dovute rimangiare
«Il tesoretto c'e' o c'era. Dopo la sentenza» una serie di «misure» a cui avevo pensato me le sono «dovute rimangiare», ha detto Renzi. Certo «si pone un problema di conti pubblici» che però «è ampiamente alla portata e alla nostra capacità di risolverlo». Dopo la sentenza «abbiamo un po' masticato amaro», ha ammesso Renzi.

Reddito di cittadinanza, darlo a tutti è una follia
«Il reddito di cittadinanza, nel senso che tutti i cittadini da Agnelli in giù abbiano un reddito, è una follia. Se invece - ha detto Matteo Renzi - si parla di una misura contro la povertà stiamo ragionando e siamo disponibili a ragionare con M5s e con gli altri. Se ne parla ovviamente in relazione alla prossima legge di stabilità».

Italicum autoritario? Col Mattarellum il Pd avrebbe avuto 511 seggi
«Mi hanno detto che l'Italicum era una svolta autoritaria, e mi hanno proposto il Mattarellum. Con quel sistema il Pd delle europee o il Berlusconi del 2008 avrebbero avuto la gran parte dei collegi: il Pd delle europee avrebbe preso 511 seggi su 630. Con l'Italicum prendi al massimo 340 seggi», ha replicato Renzi alle accuse di autoritarismo per il nuovo sistema elettorale. «Se avessimo guardato al nostro interesse ci saremmo fatti l'uninominale, avendo guardato all'interesse del Paese abbiamo fatto il doppio turno».

Riforme, entro luglio terza lettura al Senato
«Entro luglio faremo la terza lettura al Senato, se serve faremo la quarta alla Camera tra settembre e ottobre. Il referendum sarà nel 2016 e lì ci sarà il grande bivio tra chi vuole cambiare e il comitato del no che andrà da Salvini a Grillo a Berlusconi fino a Landini, sai che spettacolo», ha detto Renzi parlando dei tempi delle riforme.

Conflitto di interessi, si può arrivare a una legge seria
«Il nostro è l'unico Paese che non ha una legge sul conflitto di interessi, è una di quelle cose che non sono state fatte da quelli di prima», ha detto il presidente del Consiglio. «Spero, penso e credo che si possa arrivare - ha aggiunto - a una legge fatta bene».

Non ci sarà un decreto per assumere i precari della scuola
Ci sarà un decreto per assumere i precari della scuola? «No, noi assumiamo 100mila insegnanti ma possiamo farlo solo se cambiamo il modello organizzativo. Non c'è decreto senza riorganizzazione della scuola», ha detto il premier. «Giovanni Berlinguer aveva immaginato la scuola come la scuola dell'autonomia, una invenzione dell'Ulivo di inizio anni Novanta. Siamo disposti ad ascoltare i sindacati su tutto. Anche oggi, alle 15, la sala verde di palazzo Chigi si riapre per accogliere i sindacati ma la scuola funziona se è di tutti e non siamo disposti a bloccare la qualità nella scuola», ha detto il premier Matteo Renzi parlando della riforma della scuola.

Sulla valutazione dei docenti deciderà un nucleo di valutazione
«Nel ddl ci sono tre poteri ai presidi e noi stiamo cambiandone due su tre», ha detto Matteo Renzi, spiegando che ora «il preside proporrà il pof ma il consiglio di istituto lo approverà», così come sulla valutazione dei docenti «deciderà un nucleo di valutazione», mentre resta il potere del preside di scegliere gli insegnanti nelle graduatorie. «Ci sono degli abilitati di seconda fascia che hanno anche pagato per fare dei corsi» e ora quell'abilitazione non vale. «Hanno ragione a essere arrabbiati, ma si arrabbiano con me sbagliando bersaglio. L'unica cosa che possiamo fare è immaginare dei concorsi in cui la loro abilitazione abbia valore», ha detto Matteo Renzi parlando della riforma della scuola.

L’Italia deve essere una superpotenza, per questo punto sulla scuola
«Noi non saremo mai una supepotenza militare. Possiamo essere una superpotenza culturale ed avere questo come ruolo nel mondo. È per questo che punto sulla scuola», ha detto Matteo Renzi.

Per la banda ultralarga 2020 obiettivo massimo
Per la banda ultralarga «i tempi previsti sono quelli della normativa europea, il 2020 è l'obiettivo massimo. Noi non entriamo nel merito dei piani industriali neanche di aziende pubbliche come Enel ma la banda la portiamo dappertutto, soprattutto al sud», ha detto Matteo Renzi al videoforum.

Quote migranti, la proposta Ue mi sembra seria
Quello della «distribuzione» dei migranti in Ue «è una proposta che arriva dalla commissione, mi sembra seria. Ci sono alcuni Paesi che non la vogliono, capisco la loro resistenza, ma è chiaro che non può essere solo l'Italia a farsi carico» dei migranti, ha detto Matteo Renzi.

Sinistra masochista rianima Fi per non far vincere il Pd
«La Liguria è l'ultima spiaggia per Berlusconi. Lì è accaduta una cosa semplice: la sinistra masochista ha perso le primarie ma», piuttosto che far vincere il Pd, «preferisce rianimare Forza Italia». Lo ha detto Matteo Renzi al videoforum di Repubblica Tv. «Ha preferito rianimare con il massaggio cardiaco Forza Italia. L'unica possibilità di Forza Italia è quella di essere rianimata dalla sinistra masochista», ha detto il premier. In chiusura del videoforum il premier torna sul tema del voto regionale. La destra italiana, ha ribadito, «è aggrappata al cornicione della Liguria e alla sinistra masochista. Ma occhio a dare Berlusconi per finito: chi lo può aiutare? La sinistra radicale, pur di far perdere la Paita».

Preferisco le primarie ai caminetti
«Preferisco le primarie ai caminetti, dove decidono in dieci». Ma Matteo Renzi è pronto a mettere la questione della selezione dei candidati Pd «sul piatto della discussione con la minoranza», con l'obiettivo di inventare un modello di partito nuovo. «Andiamo alle primarie all'americana? Oppure a un modello in cui conta il voto degli iscritti o c'è l'albo degli elettori? Sono pronto a discutere, subito dopo le regionali, con Orfini e De Maria che entrambi hanno votato per Cuperlo...». Il punto, ha ribadito Renzi, è che «se eliminiamo le primarie c'è lo strapotere dei caminetti. Dobbiamo trovare un modo di fare le primarie» ma ad esempio «non per tutte le cariche. Per i segretari regionali, perchè fare le primarie?».

Cofferati in Liguria ha perso ed è scappato col pallone
L'argomento è anche l'occasione per tornare a criticare la sinistra che in Liguria sostiene Pastorino: «Casson, che non ha mai votato per me, ha vinto le primarie a Venezia, ma io lo sostengo convintamente. Non si può stare nella `ditta´ solo quando si vince e andarsene quando si perde... È troppo comodo. In Liguria Cofferati ha perso ed è scappato col pallone...».

Campania: Pd pulito, ma alcuni non li voterei mai
«Alcuni candidati mi imbarazzano eccome, però dico che liste Pd sono pulite. Noi siamo intervenuti in modo molto forte sul Pd. Su alcune liste collegate al presidente ci sono candidati che non voterei neanche se costretto», ha detto il premier Matteo Renzi parlando delle liste campane.

La sinistra non è dove ci sono D’Alema e Bersani
«Io non so qual è la sinistra che proviene dai Ds che non ha cittadinanza in questo partito. Penso ai ministri Martina, Orlando, a Poletti, a Mogherini, al sottosegretario de Vincenti. Ho grande rispetto per D'Alema e Bersani e tutti loro. Ma non è che se non ci sono loro non c'è la sinistra che proviene dai Ds», ha dichiarato Renzi. «Non è che siccome non c'è D'Alema non c'è la sinistra. La sinistra non è “dove ci sono io”. Il fatto che non ci sia D'Alema a me dispiace per D'Alema, ma non per il Paese», ha concluso Renzi.

Non vedo rischio smottamento al centro
«Oggi tra chi va via e chi resta il numero è positivo, siamo aumentati anche nella sinistra. Non è vero che c'è uno smottamento al centro, non lo vedo questo rischio. Ma nel Pd serve una riflessione piu seria», ha detto Matteo Renzi.

© Riproduzione riservata