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Blatter a un passo dalla rielezione: serve unità

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Lo scandalo Fifa

Blatter a un passo dalla rielezione: serve unità

Serve «l'unità nel mondo del calcio». Sono le parole del presidente della Fifa, Joseph Blatter, aprendo il congresso della Fifa. «In questi ultimi giorni abbiamo vissuto un cataclisma e si era ipotizzato un rinvio. Sono felice di vedere che tutte le federazioni sono presenti. Lancio un'appello all'unita per affrontare i problemi».

È battaglia dura attorno alla rielezione di Blatter, che è ancora favorito per il sostegno di Russia, Asia, Africa, e Sud America. Dopo l’esplosione dello scandalo - con l’inchiesta Usa su alti funzionari dell’organizzazione per tangenti e altro e con l’indagine elvetica sull'assegnazione dei Mondiali di calcio alla Russia (2018) e al Qatar (2022) – molti in Europa condividono ormai le critiche giunte dagli Stati Uniti e chiedono un passo indietro a Blatter o almeno un rinvio del voto previsto per oggi a Zurigo. Ma da Russia, Asia e Africa vengono ancora sostegni al 79enne svizzero.

Il presidente russo Vladimir Putin ha definito «a dir poco strani» gli arresti di sette dirigenti della federazione mondiale di calcio attuati l’altro ieri a Zurigo, a suo parere si tratta di «un tentativo degli Usa di estendere la loro giurisdizione ad altri Stati». Per Putin gli Usa si comportano come con i «nemici» Julian Assange (ex collaboratore Cia) e Edward Snowden (Wikileaks) e il loro è «un chiaro tentativo di impedire la rielezione di Sepp Blatter». In Europa si è rafforzata invece la linea contraria alla rielezione.

Il premier britannico, David Cameron, ha chiesto le dimissioni di Blatter e si è detto «totalmente al fianco» della Football Association inglese, che ha scelto di appoggiare l’unico rivale dello svizzero, il principe giordano Ali bin al Hussein. Il ministro britannico degli Esteri, Philip Hammond, ha affermato che «serve assolutamente un cambio di leadership». Per la Francia il ministro degli Esteri, Laurent Fabius, si è unito alla richiesta dell’altro ieri della federazione europea Uefa per un rinvio del voto sul nuovo presidente Fifa.

L’Uefa ieri non ha peraltro riproposto il rinvio. «La stragrande maggioranza dei Paesi europei voterà il principe Ali», ha detto il presidente dell’Uefa Michel Platini, a Zurigo. Platini ha confermato ieri di aver chiesto le dimissioni di Blatter: «Questa mattina tornando da Varsavia sono andato a trovare il presidente della Fifa, c’era una riunione dei presidenti delle federazioni, Blatter ci ha chiesto di rivedere la nostra posizione rispetto al comunicato molto duro fatto ieri, di ripensarci, di sostenere la Fifa. Gli ho chiesto di dimettersi perché non ne posso più, gli ho detto che deve avere il coraggio di farlo, lui mi ha risposto che ormai era troppo tardi». Un sostegno al giordano al Hussein potrebbe arrivare appunto dall’Uefa, Italia compresa, e anche dalla Confederazione sudamericana (Conmebol) e da quella del Nord e Centro America (Concacaf).

Con Blatter si sono schierate sia la Confederazione asiatica (Afc) che la Confederazione africana (Caf). Per vincere la partita della presidenza Fifa al primo scrutinio serve una maggioranza di 2/3 dei 209 membri delle federazioni, ma dalla seconda votazione il quorum si abbassa alla maggioranza semplice. Questi i numeri del congresso Fifa: Confederazione africana (Caf) 54 voti; Uefa (Europa) 53; Confederazione asiatica (Afc) 46; Confederazione nord e centroamericana (Concacaf) 35; Confederazione Oceania (Ofc) 11, Confederazione Sud America (Conmebol) 10.

Blatter ieri in serata veniva dato ancora come favorito, nonostante tutto. «So che molte persone mi ritengono il responsabile dei problemi. Ma quelli che vogliono imbrogliare lo fanno in silenzio, di nascosto e non posso vedere tutto. Tocca però a me fare attenzione alla reputazione del calcio», ha detto ieri a Zurigo Blatter, aprendo nel tardo pomeriggio il congresso della Fifa. «I prossimi mesi non saranno facili per la Fifa, sono sicuro che verranno fuori altre brutte notizie - ha aggiunto Blatter - ma è necessario iniziare a ripristinare la fiducia nella nostra organizzazione».

Intanto la Visa si è unita all’allarme di altri sponsor della Fifa, ed ha espresso «profonda delusione e preoccupazione» per quanto è emerso. Senza «passi rapidi e immediati» per risolvere la questione, ha affermato la Visa, «riesamineremmo la nostra sponsorizzazione». Preoccupazione è stata espressa anche dalla Nike. Partner come Adidas e Coca-Cola hanno chiesto alla Fifa di aumentare la trasparenza e di risolvere le controversie.

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