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Francia-Italia, una sconfitta con il solito sapore

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i mondiali di rugby

Francia-Italia, una sconfitta con il solito sapore

di Giacomo Bagnasco

LONDRA - Cambiano gli ingredienti, ma non cambia la sostanza. Nel senso che l'Italia si rivela, di volta in volta, particolarmente carente sotto qualche aspetto, e questo - visto il livello di partenza - non ce lo possiamo proprio permettere.
A fronte di una Francia non spettacolare ma molto più concreta del solito, l'Italia ha trascorso più di un tempo a soffrire oltre ogni previsione in mischia, vedendosi penalizzata a ogni pie' sospinto (è proprio il caso di dirlo) su quasi tutte le introduzioni a proprio favore. Sicuramente fiscale il signor Craig Joubert, arbitro sudafricano, che finisce il suo match con 36 punizioni fischiate (19 agli Azzurri, 17 ai francesi, ieri in maglia rossa), ma evidentemente qualcosa non funzionava, soprattutto in prima linea.

La partita è stata condizionata anche dall'utilizzo ormai invasivo della prova tv (con decisioni soppesate al millimetro mentre arbitro, giocatori e spettatori stanno con il naso in aria guardando il grande schermo e aspettando il verdetto del television match officer) e per noi è iniziata nel peggiore dei modi con il grave infortunio di Andrea Masi, che si è rotto il tendine di Achille: è il terzo infortunio nel giro di 15 giorni tra i centri azzurri, ed è andato ad aggiungersi a quello del capitano-trascinatore Sergio Parisse, che dovrebbe tornare a disposizione per i prossimi match.

Detto di tutti i possibili fattori condizionanti, la verità è che questa Italia avrebbe comunque bisogno di una super-prestazione per battere i cugini transalpini, e invece si vede una squadra sprazzi. Bene la mediana, bene la difesa e la rimessa laterale, meglio la mischia dell'ultima mezz'ora (con Rizzo e Cittadini, tra l'altro, al posto di Aguero e Castrogiovanni), bella la meta di Venditti al termine di una insistita azione degli avanti. Ma altre cose non hanno funzionato, a partire da un gioco poco fluido e dalla conseguente difficoltà di proporre pericoli in avanti, nonostante la superiorità territoriale; in più, avremmo potuto essere già affossati nel primo tempo, se Michalak non avesse colpito due pali e gli uomini di Saint-André non avessero vanificato per poco almeno due occasioni da meta.

Insomma, questi siamo. In attesa del ritorno di Parisse e del prossimo incontro: sabato a Leeds contro il Canada si può e si deve vincere per mantenere accesa la fiammella della speranza in un miracolo da compiere contro l'Irlanda, per accedere ai quarti di finale.
Il miracolo, intanto, ieri l'ha fatto il Giappone a Brighton superando il Sudafrica. Un 34-32 che suona come una scossa positiva per tutto il mondo del rugby, troppo legato a certi valori gerarchici (su questo sito ne abbiamo parlato anche ieri). “Unbelievable”, cioè incredibile, è il titolo a caratteri cubitali del Sunday Times. Ed è proprio così. Sotto la guida di uno dei migliori tecnici del mondo - Eddie Jones, di padre australiano e madre giapponese - la Nazionale del Sol Levante ha compiuto la più grande impresa nella storia della Rugby World Cup.

Per dare il senso della cosa, basta dire che i bicampioni del mondo sono stati battuti da una squadra che ha sempre partecipato a questa manifestazione ma ha vinto la sua unica partita nel 1991 (contro lo Zimbabwe). Serve altro? Se aveste scommesso un euro sulla vittoria del Giappone, ne avreste vinti mille. Grazie a quella “dramatic last minute score”, segnatura dell'ultimo minuto, che ha portato la più cupa disperazione tra i sudafricani (molto peggio della Corea del 1966 per noi, se vale il paragone calcistico) e la più sfrenata esultanza tra i nipponici. Beati loro.

La partita
Francia-Italia 32-10 (primo tempo 15-3). Per la Francia: 2 mete (Slimani, Mas), 6 calci piazzati (Michalak 5, Spedding 1), 2 trasformazioni (Michalak). Per l'Italia: 1 meta (Venditti), 1 calcio piazzato (Allan), 1 trasformazione (Allan). Calci fermi: Michalak 7 su 9, Spedding 1 su 1; Allan 2 su 3.

Gli altri match di ieri
Georgia-Tonga 17-10; Irlanda-Canada 50-7; Giappone-Sudafrica 34-32

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