Lifestyle

Rugby: l'Italia a Elland Road, dove la Juve perse la Coppa

  • Abbonati
  • Accedi
mondiali

Rugby: l'Italia a Elland Road, dove la Juve perse la Coppa

LEEDS - Si arriva a Leeds, Yorkshire, Nord dell'Inghilterra. Dove il rugby è un po' meno seguito che nelle altre zone del Paese (impera il calcio, e nell'ovale c'è ancora la concorrenza con la formula a 13 giocatori) e dove l'Italia deve vincere, da favorita, contro il Canada per sperare ancora in una qualificazione ai quarti assai improbabile ma non impossibile: bisognerebbe per forza passare attraverso un successo sull'Irlanda all'Olimpico di Londra domenica 4 ottobre.

Potrebbe essere arrivato il momento di celebrare Mauro Bergamasco. Se dalla panchina scenderà in campo, il 36enne terza linea padovano eguaglierà il record del samoano Brian Lima, con cinque Coppe del Mondo disputate. C'era nel 1999, c'è sempre stato e c'è ancora adesso a 16 anni di distanza. Oltretutto - fra quelli presenti in queste settimane alla Rugby World Cup - è l'unico giocatore ad avere preso parte alla manifestazione nel secolo (e nel millennio) scorso. Speriamo che il record si compia e sia accompagnato da una vittoria.
Intanto l'Elland Road Stadium di Leeds - quello dove gioca, nella seconda divisione calcistica, il Leeds United attualmente presieduto da Massimo Cellino, ex Cagliari - ravviva ricordi legati alla palla rotonda. Qui, nel 1971, la Juventus vide sfumare la possibilità di vincere il suo primo trofeo internazionale: la Coppa delle Fiere, che dall'anno dopo si chiamò Coppa Uefa, andò proprio al Leeds United dopo una “tripla” sfida in finale. La Juve, colpita dal lutto della scomparsa del giovane allenatore Armando Picchi, sostituito da Cestmyr Vicpalek nel corso della stagione, perse... senza perdere. Al Comunale di Torino il primo match fu sospeso dopo 51 minuti, per impraticabilità del campo, sullo 0-0. Si rigiocò due giorni dopo e fini' 2-2, con i bianconeri due volte in vantaggio (reti di Roberto Bettega e Fabio Capello) e due volte raggiunti. Sei giorni dopo, il 3 giugno, Leeds al comando e pareggio di Pietro Anastasi quasi immediato. Mancavano 70 minuti al termine, ma il risultato rimase sull'1-1 e gli inglesi portarono a casa la Coppa grazie al fatto che avevano segnato più gol in trasferta.

Quella squadra, allenata da Don Revie, si era già aggiudicata una Coppa delle Fiere, nel 1968, e conquistò anche due campionati (nel 1969 e nel 1974) e una FA Cup, nel 1972. Ma rimane famosa pure per la vicenda di Brian Clough, l'allenatore che rilevò Revie, entrò subito in collisione con tutto l'ambiente e venne esonerato dopo soli 44 giorni. E dire che stiamo parlando di un genio del calcio, che aveva vinto un campionato nel 1972 con il Derby County e, soprattutto, dopo Leeds seppe riscattarsi con l'epopea del Nottingham Forest. Sotto la sua guida gli Arcieri furono promossi nella massima serie nel 1977, poi si presero la Premiership nel 1978 e due Coppe dei Campioni nel 1979 e nel 1980 (quando in lizza entravano solo le squadre “scudettate” dei vari Paesi più la detentrice del trofeo). Ebbene, il Nottingham Forest è tuttora l'unico club ad avere vinto più Coppe dei Campioni (e/o Champions League) che titoli nazionali: il conto è rimasto da allora sul due a uno. Il tutto è raccontato in un libro di David Peace, “Maledetto United”, che è diventato anche un film interpretato da Michael Sheen.
Di Clough, che ebbe una vita condizionata dall'alcol ed è morto nel 2004, a 69 anni, si ricordano numerose frasi celebri, ma per capire quale fosse il suo tasso di autostima come allenatore nessuna è meglio di questa: “Non voglio dire di essere il migliore dei coach, però, dovendo fare una classifica, mi metterei nella Top One”.

Così in campo
Leeds, sabato 26 settembre, 15.30 (ora italiana)
Italia: McLean; Sarto, Benvenuti, Garcia, Venditti; Allan, Gori; Vunisa, Minto, Zanni; Furno, Geldenhuys; Cittadini, Ghiraldini (cap.), Rizzo. A disposizione: Giazzon, Castrogiovanni, Aguero, Fuser, Bergamasco, Palazzani, Canna, Campagnaro. Allenatore Brunel
Canada: Evans; Phil Mackenzie, Hearn, Braid, Van Der Merwe; Hirayama, Jamie Mackenzie; Ardron (cap.), Moonlight, Dala; Cudmore, Sinclair; Wooldridge, Barkwill, Buydens. A disposizione: Carpenter, Sears-Duru, Tiedemann, Olmestead, Gilmour, Mack, Trainor, Jones. Allenatore: Crowley
Arbitro: Clancy (Irlanda)
In televisione: diretta su SkySport 2, differita alle 18 su Mtv

Il punto*
Girone A. Risultati: Inghilterra-Figi 35-11; Galles-Uruguay 54-9; Australia-Figi 28-13. Classifica: Galles e Inghilterra 5 punti, Australia 4, Figi** e Uruguay 0. Prossima partita: Inghilterra-Galles (26 settembre)
Girone B. Risultati: Giappone-Sudafrica 34-32; Samoa-Usa 25-16; Scozia-Giappone 45-10. Classifica: Scozia 5 punti; Samoa e Giappone** 4; Sudafrica 2; Usa 0. Prossima partita: Sudafrica-Samoa (26 settembre)
Girone C. Risultati: Georgia-Tonga 17-10; Nuova Zelanda-Argentina 26-16; Nuova Zelanda Namibia 56-14. Classifica: Nuova Zelanda** 9 punti; Georgia 4 punti; Tonga 1; Argentina e Namibia 0. Prossima partita: Argentina-Georgia (oggi)
Girone D. Risultati: Irlanda-Canada 50-7; Francia-Italia 32-10; Francia-Romania 38-11. Classifica: Francia** 9 punti; Irlanda 5; Francia 4; Italia, Romania e Canada 0. Prossima partita: Italia-Canada (26 settembre)
*In classifica si assegnano quattro punti per la vittoria, due per il pareggio, uno alle squadre che segnano almeno quattro mete e a quelle che perdono con meno di otto punti di scarto
**Una partita in più

© Riproduzione riservata