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Il «biscotto spagnolo»: A Valencia Marquez non attacca,…

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Moto Gp e scintille

Il «biscotto spagnolo»: A Valencia Marquez non attacca, Lorenzo vince ed è campione, Rossi quarto e beffato

Polpetta, panino, o il più classico dei biscotti: la pietanza sceglietela voi, ma a Valencia la “connection” ispanica ha servito il suo piatto amaro a Valentino Rossi. Il Dottore ha fatto il suo, rimontando entro metà gara dall'ultimo al quarto posto; e il suo - a suo modo…- lo ha fatto anche Marquez, conquistando il posto d'onore alle spalle di Jorge Lorenzo, vincitore e campione del mondo (con 330 punti rispetto ai 325 di Rossi).

Ma il campione uscente e il compagno di scuderia Pedrosa (terzo) non hanno mai provato a impensierire Jorge Lorenzo, a lungo in fuga nella prima parte del Gran Premio, ma poi decisamente più lento, seppur primo (per la settima volta in stagione) sotto la bandiera a scacchi. L'impressione è di un ipercorrettismo lecito, per carità, ma al tempo stesso sospetto: perché Marquez, con una Honda che viaggiava sugli stessi tempi di Lorenzo e sempre attaccato al neo-campione (al quinto titolo in carriera, il terzo in MotoGp dopo il 2010 e il 2012) non ha mai tentato un attacco, un sorpasso, una iniziativa.

Insomma, a Sepang, per capirci, s'era visto un Carboncito molto più combattivo contro Rossi… Più brillante, in verità Pedrosa, che a due giri dalla fine un attacco alla coppia di testa l'ha tentato, venendo però respinto proprio dal suo compagno di squadra… Tutto lecito, ripetiamo, per carità, e del resto Rossi deve rimpiangere soprattutto i suoi (pochi) errori stagionali e quei nervi saltati in Malesia, che sono costati un titolo che a un certo punto sembrava a portata di mano. Onore quindi a Lorenzo, e da oggi già si pensa a un 2016 che si preannuncia torrido, avvelenato e carico di voglia di rivincita.

Renzi telefona a Vale da Riad
«Tanto di cappello». È stato questo il messaggio del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Valentino Rossi. Subito dopo essere atterrato a Riad, la capitale dell'Arabia Saudita, per una visita istituzionale, il premier, ha scambiato un messaggio di saluto e ringraziamento con Rossi dopo la gara che ha chiuso il Mondiale.

La gara
Pochi istanti al giro di ricognizione e la Honda di Crutchlow, in quinta piazza, ha dei problemi tecnici, ma parte regolarmente. Forse si apre un corridoio per Valentino, che scatta dalla 26esima e ultima posizione. In prima invece, la nazionale spagnola dei centauri: la Yamaha di Lorenzo, poi le Honda di Marquez (che ha vinto lo scorso anno) e Pedrosa. Partiti!! Bene Lorenzo, che prova subito l'allungo sulle due Honda; benissimo le Ducati, con Iannone e Dovizioso subito dietro; fenomenale Rossi, già decimo dopo il primo giro!!! Lorenzo, Marquez, Pedrosa, poi le Ducati, e Valentino risalito in 14esima posizione: in questo momento Jorge è campione, ma mancano ancora 28 giri…Passato Bradl, il Dottore è 11esimo….Infilato anche Pirro, ma intanto davanti cade Iannone!! Peccato per il ducatista, ma anche per Rossi, che avrebbe potuto trovare un buon allenato nei giri finali!!

Intanto Lorenzo piazza il giro veloce in 1'31”64! Marquez intanto non riesce a impensierire Por Fuera…26 giri alla fine e Rossi ora è nono a quasi 5 secondi da Lorenzo…Il pesarese è incollato a Smith e Petrucci, ma è dura trovare spazio, né la sua Yamaha riesce ad aiutarlo in rettilineo...Smith si allarga e Rossi può passare, e dopo un mezzo giro anche Petrucci con la sua Ducati lo lascia andare avanti: Rossi è settimo, ma davanti Lorenzo è un martello, e guadagna un paio di decimi a giro sulle Honda, che pure sono vicine (Pedrosa, terzo a un secondo!)…Marquez sembra guardingo alle spalle di Lorenzo: difficile capire cosa stia ipotizzando di fare, Carboncito; nel frattempo Rossi fa un ‘largo' in un tornante: nessuna conseguenza e il quarto posto di Dovizioso è appena a un secondo di distacco: gara ancora lunga, a 21 giri dalla fine…Valentino brucia Paul Espargaro in rettilineo, ed è sesto! Ma Pedrosa, al terzo posto, è a 8 secondi: un'eternità, se le Honda con cambiano tattica (a meno che non stiano aspettando la seconda metà della corsa, per risparmiare le gomme)…

Bel duello di Valentino con Aleix Espargaro, che alla fine deve arrendersi…altro mezzo giro e Rossi attacca la Ducati di Dovizioso: curva 4, e Valentino passa!! E' quarto, ma Pedrosa è a 10 secondi!! Lorenzo a 18 giri dalla fine è campione con 5 punti di vantaggio su Rossi: ma appunto, mancano 18 giri…E dovesse vincere Marquez, si finirebbe con Lorenzo e Rossi a pari punti, e il maiorchino campione per il maggior numero di gran premi vinti!! Incredibile!! Marquez comincia a incalzare Lorenzo, ma la Yamaha di Valentino non è abbastanza veloce, e il distacco da Pedrosa è costante…a 14 giri dalla fine tutta Italia tifa Marquez e Pedrosa: paradosso estremo di questo pazzo Mondiale!!!! A 11 giri dalla fine le posizioni si sono stabilizzate: Lorenzo davanti, Marquez alle calcagna, Pedrosa lontano, Rossi staccato di circa 12 secondi dal terzo posto, quando siamo a 9 giri dalla fine…Passano altre tre giri, e Pedrosa sembra volersi far sotto alla coppia di testa: adesso è lui la carta su cui Rossi deve puntare per credere ancora nel titolo!! Marquez è l'ombra di Lorenzo: sembra non voler far nulla per superarlo, ma intanto Pedrosa risale ed è staccato di poco più di un secondo…

Molto diversa la gara che sta facendo Marquez, da quella fatta a Sepang, per intenderci…tre giri alla fine, e Pedrosa è a meno di un secondo dalla coppia di testa, ma avrà la voglia, la possibilità, la capacità di pensiero e la moto per attaccare il suo caposquadra e il suo grande nemico Lorenzo?? Pazzesco: Pedrosa passa Marquez, ma Carboncito reagisce come mai fatto oggi e lo ripassa!! Inizia l'ultimo giro, e Marquez è ormai il fido scudiero di Lorenzo, che però non concede la prevista o almeno logica ricompensa al suo paggetto: sarebbe stata una scena triste, onestamente, ed è la sensazione che deve aver avuto anche Por Fuera, neo-campione del mondo che taglia per primo il traguardo, davanti a Marquez e Pedrosa. quarto Valentino Rossi che, almeno oggi, non può rimproverarsi nulla, ma anche ha molto da rimpiangere in un'annata da sogno dal finale amaro.

Rimpianti
Fa male oggi, al popolo di Valentino, pensare a ciò che avrebbe potuto essere, e non è stato. Ma sarebbe sbagliato pensare che, se non nell'ultimo atto a Valencia, questo Mondiale si sia deciso solo a Sepang. E allora torna in mente quello straniante pomeriggio di Misano, quel misto di nubi e pallido sole, quelle urla impazzite della sua gente, esaltata dal vederlo in testa contro ogni logica, che forse quel giorno hanno mandato in confusione il Dottore, al punto da fargli contravvenire le indicazioni dei box, per rimanere in pista due giri di troppo con le gomme ormai logore. Punti bruciati per vanagloria, orgoglio, istinto del fenomeno. Urticante antipasto a quel che sarebbe successo dopo, in una stagione in cui Rossi è sempre stato in testa alla classifica iridata, tranne che in questo ultimo, aspro e indigesto, pomeriggio valenciano.

Onore a Lorenzo
Raccontata la gara e rivista l'annata di Rossi, d'obbligo gli applausi per Jorge Lorenzo, fenomeno che ha sbagliato più fuori pista (col maldestro tentativo di intrufolarsi nell'arbitrato tra Rossi e il Tas dopo Sepang) che in gara. Un dato su tutti: alla falasa partenza (due quarti e un quinto posto nei primi tre Gp), il 28enne maiorchino ha reagito con un poker di vittorie che lo ha rimesso in corsa per il titolo, conquistato proprio col sorpasso all'ultima gara. Serve altro per celebrare un campione?

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