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Quarto, sindaca espulsa dai vertici M5S. Ma lei resiste:…

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Quarto, sindaca espulsa dai vertici M5S. Ma lei resiste: «Rimango». Grillo: violati i principi del movimento

I vertici del M5s hanno avviato la procedura di espulsione nei confronti della sindaca M5S di Quarto, Rosa Capuozzo, che però incassa la solidarietà del premier Matteo Renzi («Io sono per il garantismo più totale, in un Paese civile è un valore») e rilancia: «Il sindaco e il gruppo dei consiglieri di maggioranza sono decisi a continuare perché al di là dei colori politici il nostro senso di responsabilità nei confronti dei cittadini ci impone di amministrare con coscienza e continuare a lavorare come già fatto per il territorio». Ad annunciare l’espulsione è stato stamattina lo stesso Beppe Grillo sul suo blog:«Rosa Capuozzo è stata raggiunta da un provvedimento di espulsione dal Movimento 5 Stelle per grave violazione dei suoi principi. Perché siamo il Movimento 5 Stelle e non un Pd qualsiasi». Già ieri sarebbe stata recapitata alla prima cittadina del comune campano la mail che attiva l’espulsione.

Grillo: avviata la procedura di espulsione
Nel post pubblicato oggi Grillo ha fatto riferimento ad alcune telefonate di Rosa Capuozzo intercettate dalla procura dalle quali «è evidente che si è trattato di un caso di ricatto da parte dell’ex consigliere Giovanni De Robbio, al contrario di quanto da lei stessa sostenuto nelle sue dichiarazioni pubbliche e di quanto riferito ai membri del M5S nei diversi incontri avuti, in cui ha parlato di semplici pressioni politiche». E ha aggiunto: «È dovere di un sindaco del Movimento 5 stelle denunciare immediatamente e senza tentennamenti alle autorità ogni ricatto o minaccia che riceve. Perché noi siamo geneticamente diversi dai partiti che invece di sbattere la porta in faccia alla criminalità organizzata, come fatto a Quarto, la fa accomodare e sedere al proprio tavolo per spartirsi la torta. E la nostra differenza sta proprio nel non predicarla solamente, l’onestà, ma nell’applicarla giornalmente. Come diceva Paolo Borsellino in riferimento alla necessaria pulizia da fare all'interno dei partiti, non bisogna soltanto essere onesti, “ma apparire onesti”, al di fuori di ogni dubbio e al di sopra di ogni sospetto». Di qui l’espulsione. E l’attacco al Pd: in un post nel pomeriggio Grillo, lanciando l’hashtag #PiddiniCostituitevi, ricorda che «solo gli indagati nell’anno appena trascorso sono 83 e nonostante il 2016 sia iniziato da pochi giorni il numero è aumentato: l’ultimo datato ieri è il sindaco piddino di Como. Domani chi lo sa!».

Capuozzo in Procura a Napoli
Malgrado l’invito a dimettersi da parte dei vertici pentastellati, la sindaca Rosa Capuozzo aveva preso tempo, finché oggi non ha sciolto la riserva scegliendo di restare al suo posto.
Sempre oggi è stata in Procura, a Napoli, per essere ascoltata dai magistrati che stanno indagando sulle presunte pressioni della camorra. Per la prima cittadina del comune campano anche quella di ieri è stata una giornata sull’ottovolante: in mattinata, pur non essendo indagata, la perquisizione dei carabinieri in Comune e nella sua abitazione privata, dove i militari hanno cercato documenti che chiariscano quella che i Pm definiscono un comportamento «poco lineare» da parte del sindaco. Poi le parole di Raffaele Cantone, secondo il quale nella vicenda dell’appalto della manutenzione della rete fognaria «il Comune di Quarto ha agito correttamente», anche se - ha precisato il presidente dell’Autorità anticorruzione - su eventuali voti di scambio spetterà alla Procura pronunciarsi.

L’intercettazione: i vertici del M5s sapevano della faida
In realtà, come ha rivelato il consigliere comunale M5S, Gianluca Carotenuto, le ipotesi erano tutte in campo, compresa quella di «continuare anche senza simbolo» del Movimento. Ma i vertici pentastellati non sembrano intenzionati a tornare sui loro passi. Anche Roberto Fico - campano, come anche altri 3 dei 5 componenti del direttorio pentastellato, - sembra, dopo aver difeso (secondo alcune ricostruzioni) il sindaco, voler prendere le distanze. Intanto però il Corriere della Sera rivela oggi una intercettazione dalla quale emergerebbe che i vertici del Movimento 5 Stelle sapevano sin da novembre scorso che cosa stava accadendo a Quarto e che la sindaca aveva informato direttamente Luigi Di Maio. Sarebbe lei stessa a raccontarlo in una telefonata intercettata dai carabinieri il 24 novembre scorso alla consigliera Concetta Aprile, specificando di aver anche chiesto un incontro «perché qualsiasi cosa, loro ci devono commissariare». Sarebbero proprio le conversazioni tra i vari componenti del consiglio comunale a svelare la faida interna al M5S nata dal «ricatto» di Giovanni De Robbio, poi espulso, alla donna. Sarebbe la conferma di come, nonostante la questione fosse al centro del dibattito interno, nessuno abbia pensato di rivolgersi subito alla magistratura.

Di Maio, Fico e Di Battista: mai saputo di minacce o ricatti
Ma i membri del direttorio M5s Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Roberto Fico smentiscono in un video su Facebook. «Io e Luigi (Di Maio, ndr) - ha detto Fico - non abbiamo mai saputo di nessun ricatto, minaccia o scambio tramite minaccia per ottenere qualcosa. Sono cose di cui siamo all’oscuro perché se l’avessimo saputo avremmo optato per una denuncia». «Anche nel mio caso - ha aggiunto Di Maio - è stato usato strumentalmente un passaggio di una intercettazione in cui Rosa dice “io ho già avvertito Di Maio” e si fa sembrare che mi avesse avvertito del ricatto. Invece Rosa si riferisce al capogruppo in consiglio comunale Nicolais avvertendomi della sua intenzione di aumentare i costi dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali quando invece noi non facciamo che ridurli. Ho le trascrizioni di whatsapp che pubblicheremo. Oggi invece giornali e tv riportano questo stralcio in maniera strumentale, noi smentiamo e smentiamo pubblicando le conversazioni». Nel filmato i tre hanno anche spiegato la decisione di cacciare Rosa Capuozzo dal Movimento. «Le abbiamo chiesto di dimettersi anche se lei si è comportata bene perché mai ha ceduto alle pressioni - ha sottolineato Di Battista - ma siccome c’erano dei voti inquinati abbiamo deciso che non si poteva andare avanti»

Orfini (Pd): aspettiamo a breve espulsione Di Maio
Caustica la replica di Matteo Orfini: «Grillo espelle il sindaco di Quarto perché non ha denunciato le minacce - scrive su Twitter il presidente Pd - ma lei aveva avvertito Di Maio. Attendiamo a breve l'espulsione di Di Maio».

L’inchiesta della procura
Intanto gli inquirenti - il pm della Dda di Napoli Henry John Woodcock e il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli - sono al lavoro per far luce sul presunto condizionamento della camorra sul voto alle comunali di Quarto (Napoli) e sulle pressioni esercitate nei confronti del sindaco per ottenere nomine da parte dell'amministrazione. Una vicenda che coinvolge il M5S, al quale appartengono sia il principale indagato, il consigliere comunale Giovanni De Robbio (espulso dal M5s), che secondo l’accusa avrebbe tentato di favorire esponenti della famiglia Cesarano ritenuta vicina al clan camorristico dei Polverino, sia il sindaco Rosa Capuozzo, che le carte dell’inchiesta descrivono come vittima di un tentativo di ricatto attuato dallo stesso De Robbio, intenzionato - sostiene la procura - a imporre l’affidamento della gestione del campo sportivo a imprenditori amici, nonché a nominare assessori e funzionari da lui indicati.

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