Il ministro dimissionario dello sviluppo economico Federica Giudi - secondo quanto apprende l'Ansa, sarà sentita giovedì pomeriggio, 7 aprile, come persona informata sui fatti, negli uffici della Questura di Potenza dai pm titolari dell'inchiesta sul petrolio. Sono cominciati in mattinata, nel palazzo di giustizia di Potenza, gli interrogatori di garanzia delle cinque persone agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sul petrolio in Basilicata, in particolare del “filone” riguardante lo smaltimento dei rifiuti nel centro oli dell'Eni di Viggiano (Potenza). La prima ad essere interrogata dal gip, Michele Tiziana Petrocelli, è Roberta Angelini, responsabile sicurezza e salute dell'Eni nell'impianto.
All'interrogatorio partecipano i pm, Francesco Basentini e Laura Triassi che ieri si sono recati in trasferta a Roma dove hanno interrogata per un'ora a palazzo Chigi, come persona informata dei fatti, la ministra per le Riforme Maria Elena Boschi, ascoltata su tutti gli aspetti che riguardano l'emendamento del governo che avrebbe sbloccato lo sfruttamento del giacimento di Tempa Rossa in Basilicata gestito dalla Total con Mitsui e Shell.
M5S deposita mozione sfiducia al Senato
La vicenda ha portato alle dimissioni dell’ex ministra per lo Sviluppo economico, Federica Guidi, che parlò dell’approvazione dell’emendamento, con l’accordo della ministra Boschi, in una telefonata intercettata con il suo compagno Gianluca Gemelli, imprenditore nel settore petrolifero che avrebbe ottenuto una commessa del valore di oltre 2 milioni di euro, oltre ad essere inserito nella “bidder list” del colosso petrolifero. Secondo la tesi dell'accusa la norma avrebbe consentito alla società petrolifera Total di aggirare i rilievi della Regione Puglia nel progetto Tempa Rossa. Intanto il M5S ha depositato in Senato la mozione di sfiducia al governo per la vicenda sul progetto Tempa Rossa e ha chiesto una rapida calendarizzazione del suo esame in Aula. Un’altra mozione di sfiducia sta per essere depositata dalle opposizioni di centrodestra.
Inchiesta petrolio: indagine Noe su presenza tumori
I Carabinieri del Noe intanto hanno acquisito migliaia di cartelle cliniche negli ospedali lucani per verificare le patologie presenti in regione, tra cui anche quelle relative ai tumori, nell'ambito del filone d'inchiesta della Procura di Potenza sulle attività di smaltimento dei rifiuti prodotti dal Centro Oli dell'Eni. Tutto ruota attorno a un presunto abuso d'ufficio che sarebbe stato commesso dal dirigente regionale Salvatore Lambiase e che potrebbe celare un sospetto disastro ambientale nell'area geografica di Viggiano.
Ammiraglio De Giorgi: presto la mia situazione sarà chiarita
«Considero la libertà di informazione un pilastro essenziale della democrazia e ritegno vada tutelata a ogni costo. Auspico che la stessa rilevanza attualmente dedicata al sottoscritto sia riservata quando, spero al più presto, la mia situazione sarà completamente chiarita». Così il capo di Stato maggiore della Marina, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, ha commentato, invece, a margine della cerimonia per i 93 anni dell'Aeronautica, il suo coinvolgimento nell'inchiesta dei pm di Potenza sul petrolio in Basilicata. L'ipotesi dell’accusa è che De Giorgi abbia chiesto, e ottenuto, l'immediato sblocco da parte di Mef e Mise degli stanziamenti per l'ammodernamento della flotta navale. Il filone di inchiesta ha come scenario il porto di Augusta, punto di riferimento di alcune compagnie petrolifere.
M5S: ci hanno impedito ingresso a Tempa Rossa
Intanto dall’opposizione continuano gli attacchi al governo. In particolare il M5S, che ha depositato una mozione di sfiducia al Senato e oggi ha organizzato un sit-in di protesta a Tempa Rossa, ha denunciato il divieto di ingresso all'impianto di Tempa Rossa. «A dire di no all'ingresso - hanno denunciato i gruppi parlamentari - una guardia della vigilanza all'ingresso del sito. È stato chiesto di parlare con un responsabile ma ancora non si è fatto vivo nessuno».
© Riproduzione riservata