Il Movimento 5 Stelle conquista per la prima volta due metropoli e trionfa a Roma e Torino. Il Pd perde la metà dei sindaci, ma tiene Milano, Bologna e Cagliari. Il centrodestra riprende quota a Trieste e conquista 10 sindaci nei comuni capoluogo di provincia. De Magistris si conferma sindaco di Napoli contro tutti. Ai ballottaggi ha votato solo la metà degli aventi diritto (50,52% contro il 59,94% dei primo turno). Sono questi i dati di riepilogo delle comunali 2016.
Comunali: 10 sindaci al centrodestra, 9 al centrosinistra 9 e 3 al M5s
Complessivamente le comunali 2016 nei comuni capoluogo di provincia hanno assegnato 10 sindaci al centrodestra; 9 sindaci al centrosinistra; 3 sindaci al Movimento 5 Stelle; 3 sindaci alle liste civiche; 1 sindaco alla sinistra. Nelle precedenti elezioni il centrosinistra ebbe 21 sindaci; il centrodestra 4; la sinistra 1; il Movimento 5 Stelle nessuno. Tra le città più importanti passate dal centrosinistra al centrodestra ci sono Trieste, Pordenone, Novara, Grosseto e Savona. Ma la Lega perde la roccaforte di Varese, passata al centrosinistra. A Cosenza (centrodestra), Salerno, Cagliari, Rimini (centrosinistra) e Villacidro (liste civiche) i sindaci sono stati eletti al primo turno.
Pd: sconfitta senza attenuanti a Roma e Torino
Il Pd, in una nota scritta nella notte dallo stesso premier segretario Matteo Renzi, che ha atteso l'esito dei ballottaggi nel quartier generale del Nazareno, ha ammesso «una sconfitta netta senza attenuanti a Torino e Roma» e pur in un quadro «frastagliato» e con la «vittoria chiara e forte a Milano e Bologna contro i candidati delle destre» osserva che «resta l'amaro in bocca per alcune sconfitte molto dure, da Novara a Trieste».
Per il M5s tre donne sindaco. Grillo: è solo l’inizio
Virginia Raggi a Roma, Chiara Appendino a Torino e Paola Massidda a Carbonia sono le tre donne sindaco del Movimento 5 Stelle nei comuni capoluogo. Per Beppe Grillo «è un giorno storico, ma è solo l’inizio». Dopo la vittoria i toni sono morbidi: «Da domani - dichiara Raggi - tutte le forze politiche abbiano il buon senso di aprire un dialogo onesto per rimettere al centro l'interesse dei romani. Voglio mettere un punto ai toni aspri che hanno contraddistinto la campagna elettorale».
Raggi: al lavoro per legalità e trasparenza
Al ballottaggio Raggi incassato il 67,1%, più del doppio di Roberto Giachetti (32,8%). Con 770.564 suffragi Raggi al secondo turno ha preso 309mila voti in più del primo turno (461.190). Mentre Giachetti con 376.935 incrementa di soli 51mila suffragi i consensi della prima tornata elettorale (325.835). Da segnalare che alle comunali del 2011 Ignazio Marino (centrosinistra) fu eletto al ballottaggio con meno voti (664.490) della Raggi. «È il tempo di lavorare, i problemi sono tanti. Io sono pronta a governare» ha dichiarato Raggi, che poi su Facebook ha aggiunto: «In questi 4 mesi di campagna elettorale qualcuno ci ha praticamente fatto una guerra senza precedenti. Il punto è che non sono riusciti a fermarci. Lavoreremo per riportare legalità e trasparenza in questa città dopo anni di malgoverno e dopo Mafia Capitale. Oggi si apre una nuova era». E il trionfo del M5S a Roma è oggi sulle prime pagine di tutti i giornali: da Le Figaro al New York Times, la stampa mondiale ha reso omaggio alla candidata del Movimento 5 Stelle che con «la sua piattaforma anticorruzione ha messo a segno il colpo a favore del partito anti-establishment».
A Milano per Sala 17mila voti in più di Parisi
A Milano il candidato del centrosinistra Beppe Sala vince con il 51,70% contro il 48,3% di Stefano Parisi. La differenza è di oltre 17mila voti. Entrambi i candidati incrementano i voti ottenuti al primo turno, ma Sala (in testa dopo la prima tornata) li aumenta di più. Il candidato del centrosinistra, apparentatosi con i radicali, passa da 224.156 a 264.481 voti (+40.325).
Mentre per il candidato di centrodestra l’incremento è inferiore (+27.854), passando da 219.218 a 247.052 voti. Va segnalato che cinque anni fa il sindaco di Milano di centrosinistra, Giuliano Pisapia vinse contro Letizia Moratti totatilzzando più voti di Sala: furono 365.657 al ballottaggio.
Sala: «Manterrò le promesse». Parisi: «Progetto nuovo non si ferma»
«Mi ha appena chiamato Parisi per congratularsi, ho fatto i complimenti anche lui, ha fatto un grande risultato. C'è molta gioia e senso di responsabilità, adesso dobbiamo riprendere il nostro programma e cercare di fare in modo che Milano possa avere tutto quello che abbiamo promesso» ha dichiarato stamattina Beppe Sala, nuovo sindaco di Milano. Delusione evidente per il risultato nel primo commento a caldo di Stefano Parisi: «Per una manciata di voti avremmo potuto vincere». «Resta il dispiacere -aggiunge - ma da qui è partito un progetto nuovo che non si ferma con il risultato di oggi». E spiega: «Io ci sarò sempre. Cambieremo profondamente la politica in Italia»
Appendino vince con 84mila voti in più del I turno
A Torino Chiara Appendino, 32 anni, il più giovane sindaco che la città abbia mai avuto, è protagonista di una poderosa rimonta. Indietro di 11 punti al primo turno conquista la poltrona di sindaco con il 54,6% dei voti contro il 45,4% di Piero Fassino. Mentre quest’ultimo incrementa di poco i voti tra il primo e il secondo turno (passati da 160.023 a 168.880), Appendino cresce in modo esponenziale, grazie anche ai voti del centrodestra, passando da 118.273 a 202.764 (+84.491) consensi .
Una sconfitta tanto più bruciante per Fassino se si considera che Fassino cinque anni fa vinse al primo turno con 255mila voti. Il sindaco uscente punta l’indice contro il sistema elettorale del ballottaggio: «Passare da un sistema bipolare a un sistema tripolare - afferma - vuol dire che se il secondo e il terzo si mettono d’accordo il primo perde. Per il centrodestra far perdere il centrosinistra a Torino dopo tanti anni era un'occasione ghiotta. La stessa cosa avviene in tutte le città dove al ballottaggio è andato il Movimento 5 Stelle».
Appendino: «Mai più città divisa in due. Non posso bloccare la Tav»
«Voglio rivolgermi oggi anche a chi non mi ha votato: Torino è una città divisa in due, ce n'è una parte che si sente sola. Non vogliamo più che sia così, il resto
della città dovrà abbracciarla». Così la neo sindaca di Torino, Chiara Appendino, parlando oggi ai giornalisti in conferenza stampa. Ai giornalisti sulle nomine nelle partecipate che il sindaco uscente Piero Fassino ha effettuato negli ultimi mesi, Appendino ha replicato: «Credo che chi ha fatto scelte che non condivido, come aumentarsi lo stipendio, dovrebbe fare un passo indietro». Il riferimento, in particolare, è alla polemica delle scorse settimane sull'aumento degli stipendi dei nuovi vertici della Compagnia di San Paolo. Aperture sulla Tav. «Un sindaco non può bloccare la Tav, quello che farò è portare al tavolo le ragioni del 'no',
dialogherò con tutti e ascolterò le ragioni di tutti e se non ci sarà dialogo possibile lasceremo l'Osservatorio» ha dichiarato Appendino.
A Bologna vince Merola, ma Borgonzoni raddoppia i voti
Virginio Merola vince a Bologna con il 54,69% contro il 45,31% della leghista Lucia Borgonzoni. Merola (in testa dopo il primo turno con circa 17 punti di vantaggio) passa da 68.772 a 83.907 voti. Ma è Bergonzoni a incrementare di più il suo bottino elettorale, quasi raddoppiando i suoi consensi, passati da 38.807 a 69.660. Merola cinque anni fa si impose al primo turno con 106.070 voti.
A Napoli confermato De Magistris, astensione record
A Napoli Luigi De Magistris si impone con il 66,85% contro il 33,15% di Gianni Lettieri. A Napoli però vince anche l’astensione, arrivata a livelli record. Al secondo turno ha votato solo il 36% degli aventi diritto. Il sindaco uscente, sostenuto da liste civiche, Idv e Verdi, era ampiamente in testa dopo il primo turno.
Al ballottaggio incrementa non di molto i suffragi (passati da 172.710 a 185.907). Mentre lo sfidante Gianni Lettieri vede calare i consensi, passati da 96.961 a 92.174. Da registrare che cinque anni fa De Magistris vinse al ballottaggio, sempre contro Lettieri, con molti più voti: furono 264.730. «Abbiamo vinto contro poteri e apparati, ma il popolo mi è stato accanto e ha vinto» ha scritto in un tweet il sindaco di Napoli Luigi De Magistris all'indomani della sua rielezione alla guida del Comune.
De Magistris: scriverò a Renzi e chiederò incontro
«Massima collaborazione ma autonomia». Luigi de Magistris, rieletto ieri sindaco di Napoli ha annunciato che scriverà al premier Matteo Renzi «per chiedere un incontro e parlare di Napoli». E ha aggiunto, ammorbidendo i toni della campagna elettorale: «Non mi interessa il conflitto mi interessa governare. Il popolo ha dato una risposta chiara con il voto. Noi rispettiamo il governo, e vogliamo avere la massima collaborazione istituzionale».
Bassolino: brutta botta Pd, si cambi
«Per il Pd è una brutta botta. A Milano e a Bologna si vince. Ma la sconfitta di Torino, il disastro di Roma e la catastrofe di Napoli sono pesanti e danno
al voto un segno negativo e preoccupante. Sono dunque indispensabili una riflessione di fondo e un serio cambiamento del modo di essere del partito democratico» ha scritto su Facebook Antonio Bassolino, ex sindaco di Napoli, sconfitto alle primarie Pd dalla rivale Valeria Valente, che non è però nemmeno riuscita ad arrivare al ballottaggio in questa tornata elettorale.
Centrodestra espugna Trieste, Novara, Grosseto e Savona
Complessivamente in questa tornata elettorale il centrodestra ottiene i sindaci di Trieste, Cosenza, Isernia, Crotone, Pordenone, Novara, Grosseto, Savona, Olbia, Benevento. Il centrosinistra vince a Milano, Bologna, Cagliari (unico capoluogo di provincia dove il sindaco è stato eletto al primo turno), Salerno, Rimini, Caserta, Bolzano, Varese, Ravenna. Il Movimento 5 Stelle a Roma, Torino e Carbonia. La sinistra, con Luigi De Magistris nel 2016 conferma il sindaco di Napoli. Le liste civiche si impongono a Latina, Brindisi e Villacidro. Tra le città più importanti passate dal centrosinistra al centrodestra ci sono Trieste, Pordenone, Novara, Grosseto e Savona.
Centrosinistra vince a Varese, roccaforte della Lega
Da registrare però anche che il centrodestra perde la roccaforte di Varese, passata al centrosinistra. Qui, dopo 23 anni di governo leghista, diventa sindaco Davide Galimberti del centrosinistra con il 51,84% dei voti contro Paolo Orrigoni del centrodestra (48,16%). Nelle precedenti elezioni il centrosinistra vinse a Roma, Milano, Torino, Bologna, Cagliari, Trieste, Crotone, Benevento, Salerno, Ravenna, Rimini, Pordenone, Savona, Isernia, Novara, Brindisi, Carbonia, Olbia, Villacidro, Grosseto, Bolzano. Il centrodestra a Cosenza, Caserta, Latina, Varese. La sinistra (De Magistris) vinse a Napoli.
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